Due episodi distinti, a fine agosto e nei primi giorni di settembre, avrebbero portato a contatti sessuali non consensuali all’interno di due attività riconducibili allo stesso titolare a Terni, un 34enne, ora in carcere. Un dipendente, connazionale, era stato arrestato a settembre e posto ai domiciliari dopo la denuncia di una terza giovane, minorenne. Secondo la polizia, le tre ragazze sarebbero state avvicinate con motivazioni professionali e fatte entrare nei negozi, dove si sarebbero consumate le violenze contestate.
Le indagini e il rientro in Italia del titolare
Il lavoro della squadra mobile di Terni ha ricostruito la sequenza dei due episodi, avvenuti a distanza di pochi giorni. A fine agosto, secondo la ricostruzione investigativa, l’atto contestato avrebbe coinvolto sia il titolare sia il dipendente, in uno dei due locali. All’inizio di settembre, il secondo episodio sarebbe avvenuto nel punto vendita gemello, con presunto coinvolgimento del solo 34enne egiziano.
Dopo l’arresto del collaboratore, disposto dal gip nei primi giorni di settembre, il titolare si sarebbe allontanato dal territorio nazionale. Il rientro in Italia è stato monitorato dagli agenti: venerdì è stato fermato in centro e trasferito in carcere senza opposizione.
L’accusa e la misura cautelare
L’imprenditore è indagato per violenza sessuale aggravata nei confronti di due giovani; al dipendente è contestata la stessa fattispecie, riferita alla terza ragazza. Le testimonianze, i riscontri documentali e gli accertamenti incrociati hanno portato alla nuova misura cautelare. In una nota, la Questura sottolinea come il primo arresto abbia permesso «di delineare con maggior precisione le relazioni interne ai due esercizi e la dinamica dei fatti oggetto di denuncia».
Ragazze avvicinate con finalità estetiche e sospensione delle attività
Secondo gli inquirenti, le tre giovani sarebbero state contattate con la promessa di trattamenti estetici, tagli e prove tecniche legate alla professione. Una volta nei locali, si sarebbero verificati i comportamenti contestati.
Il Questore di Terni ha disposto la sospensione delle licenze per entrambe le attività, al fine di impedire ulteriori frequentazioni e tutelare eventuali potenziali clienti. Gli ambienti sequestrati sono ora oggetto anche di approfondimenti amministrativi.
Le prossime fasi dell’inchiesta
La procura valuterà nelle prossime settimane l’eventuale confronto con ulteriori testimonianze raccolte durante l’indagine. Gli atti, secondo quanto filtra da ambienti giudiziari, potrebbero essere integrati con ulteriori denunce o segnalazioni già arrivate dopo l’arresto di settembre.
Gli avvocati difensori annunciano riserve fino all’accesso completo agli atti, ribadendo la volontà di ricostruire il contesto delle frequentazioni commerciali e professionali.

