L’incidente sull’A5 e la morte della neonata
Ha confessato il 40enne di Busano, dipendente di una ditta di idraulica, indagato per il drammatico incidente avvenuto la sera del 6 dicembre sull’autostrada A5, all’altezza di Volpiano, nel Torinese. Nello schianto ha perso la vita Lucia Tonino, la neonata di neanche tre mesi sbalzata fuori dall’auto su cui viaggiava con la madre.
Il racconto dell’uomo agli inquirenti
Davanti agli agenti della Polizia Stradale di Torino-Settimo, coordinati dal pm Mattia Cravero, l’uomo ha ammesso di aver tamponato con il furgone Ford bianco la Fiat 500X guidata da Costanza Fiore, madre della bambina. «Ero nella corsia di sorpasso – ha dichiarato – quando l’auto si è spostata improvvisamente a sinistra. Ho provato a frenare, ma l’impatto è stato inevitabile».
La fuga e la bugia del cinghiale
Dopo l’urto, il 40enne si è fermato brevemente, notando il bollo sulla fiancata del furgone, ma è poi ripartito. «Ho avuto paura e sono scappato. Non so perché», ha confessato. Al datore di lavoro aveva raccontato di aver investito un cinghiale, versione ribadita anche il giorno successivo, quando la polizia è risalita al mezzo.
L’indagine e le accuse
L’uomo si è presentato dai carabinieri circa 48 ore dopo l’incidente, fornendo una versione diversa dei fatti. Ora è indagato a piede libero per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. È iscritta nel registro degli indagati anche la madre della bambina, che ha riportato un trauma cranico guaribile in 15 giorni ed è ancora sotto choc.
Il nodo del seggiolino e la terza auto
Dalle prime ricostruzioni, la piccola Lucia Tonino sarebbe stata sbalzata fuori dall’abitacolo: l’ovetto sarebbe stato trovato sull’asfalto, probabilmente non correttamente ancorato. Resta inoltre da identificare una terza auto, che potrebbe aver travolto la neonata dopo lo sbalzo. La sua posizione sarà valutata solo dopo l’autopsia.
L’autopsia e gli accertamenti
L’esame autoptico chiarirà se la morte della bambina sia avvenuta a causa dello sbalzo o dell’investimento successivo. Il pm ha affidato l’incarico al medico legale Valentina De Biasio, con la partecipazione dei consulenti di parte. Solo allora sarà possibile delineare con precisione le responsabilità.

