La tragedia ad Arco Felice, Il viaggio verso la gita che non è mai iniziato
La madre glielo aveva detto chiaramente: “Ti accompagno io”. Vincenzo Sepe, 16 anni, doveva andare a Napoli per una gita scolastica. Sarebbe potuto salire in auto con lei, raggiungere la stazione, incontrare i compagni. Ma complice la bella giornata, l’entusiasmo per la gita e la libertà di uno scooter regalato dal nonno a settembre, Vincenzo ha scelto di andare in motorino. Una decisione normale, da ragazzo. Una decisione che oggi pesa come un macigno.
Vincenzo non è mai arrivato in stazione. È morto questa mattina in un incidente stradale ad Arco Felice, nel territorio di Pozzuoli.
L’incidente in via Fasano: l’impatto laterale
Erano circa le 9 del mattino quando la polizia municipale di Pozzuoli ha ricevuto la segnalazione dello schianto. Vincenzo Sepe era in sella a uno Honda SH 125, insieme a un compagno di scuola, G.I., 17 anni, residente a Bacoli. Si erano incontrati poco prima all’istituto Pareto: avrebbero lasciato il motorino e poi preso il treno per Napoli.
In via Fasano, poco prima della rotonda, mentre percorrevano una curva, lo scooter è stato centrato lateralmente da una Fiat 500 che proveniva dalla direzione opposta, verso Arco Felice. L’impatto è stato violentissimo.
I soccorsi e la corsa contro il tempo
Sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118, che hanno tentato di rianimare Vincenzo per oltre 15 minuti. Ogni manovra è risultata inutile. Il sedicenne è morto sull’asfalto.
L’amico che viaggiava con lui è rimasto gravemente ferito ed è ora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli. Non sarebbe in pericolo di vita, ma le sue condizioni restano serie.
La strada, la curva e le prime verifiche
Le cause dell’incidente sono ancora in fase di accertamento. Secondo una prima ricostruzione della polizia municipale, lo scontro non sarebbe stato frontale. In base alla conformazione della strada e alla dinamica dell’impatto, si esclude l’eccesso di velocità.
Via Fasano è una strada che i residenti definiscono da tempo pericolosa: curva mal segnalata, visibilità ridotta e la presenza di un varco aperto in un’area abbandonata. Un punto critico, già oggetto di segnalazioni.
“Forse poteva salvarsi”: il rimpianto che resta
Vincenzo viveva a Marano, a circa dieci chilometri dal luogo dell’incidente. La madre lo aveva avvisato, proponendosi di accompagnarlo lei. Ma Vincenzo aveva preferito lo scooter del nonno. Un gesto di autonomia, di fiducia, di normalità.
Un forse che oggi ritorna in ogni parola di chi lo conosceva.
Il ritratto di Vincenzo
I vicini lo descrivono come un ragazzo buono ed educato, che “salutava sempre, ovunque ti vedesse”. Viveva con la madre, il compagno di lei e una sorellina di quattro anni. Una famiglia spezzata in un attimo.
Un’assenza che pesa nelle scuole
Domani, a Marano, Pozzuoli e anche a Santarcangelo di Romagna, studenti e insegnanti torneranno in classe con un banco vuoto. Un’assenza che pesa più delle altre. Un silenzio che unisce comunità diverse, colpite dalla stessa tragedia: quella di un ragazzo che stava semplicemente andando a scuola.

