Cristina Plevani durante la finale del Grande FratelloCristina Plevani durante la finale del Grande Fratello

Il ritorno al Grande Fratello 25 anni dopo

A venticinque anni dalla storica vittoria della prima edizione del Grande Fratello, Cristina Plevani è tornata nello studio del reality che l’ha resa famosa. Questa volta non come concorrente, ma come panelista, dopo il trionfo all’Isola dei Famosi.

Un ritorno simbolico, arrivato però in un’edizione segnata da ascolti deludenti: la finale del 18 dicembre è stata la meno vista nella storia del programma.


Il post sfogo: “Mi sono proposta io”

Poche ore dopo la fine del GF, Cristina ha pubblicato un lungo post su Instagram, chiarendo un punto centrale: quel ruolo lo ha voluto lei.
“Se non avessi vinto l’Isola 25 anni dopo il mio Grande Fratello, questo ruolo non l’avrei mai avuto”, scrive.

Un’ammissione lucida, accompagnata dalla consapevolezza di una gerarchia televisiva: i panelisti un gradino sotto l’opinionista ufficiale, Sonia Bruganelli.


Poco spazio, molte frustrazioni

Cristina non nasconde la delusione per lo scarso spazio in diretta:
“Pensavo di parlare di più. Sì, sì sì e ancora sì”.
Racconta di serate concluse con lacrime in camerino, della sensazione di essere inutile, sminuita, un semplice riempitivo.

Tuttavia, anziché esplodere, ha scelto il confronto con la produzione, comprendendo le dinamiche dei tempi televisivi, dove a saltare è spesso l’intervento dell’opinionista e non la narrazione della Casa.


Il rapporto con Simona Ventura e il clima dietro le quinte

Nel post, Plevani spende parole positive per Simona Ventura, definita gentile e sorridente, e racconta un clima di collaborazione con gli altri panelisti: Ascanio Pacelli e Floriana Secondi.

“Nessuna prima donna, nessuno che cercasse di prevaricare l’altro”, sottolinea, rimarcando quanto questo sia raro nel mondo dello spettacolo.


“Sono piaciuta”: la rivincita silenziosa

Il punto centrale dello sfogo è forse il più netto: Cristina Plevani rivendica di essere piaciuta a chi l’ha scelta.
Il suo stile misurato, educato, lontano dalle urla, è stato apprezzato. E non lo dà per scontato:
“C’è gente che venderebbe la propria madre per stare su quella sedia, anche muta”.


Rifarebbe tutto, senza rimpianti

Alla domanda se accetterebbe di nuovo sapendo di avere poco spazio, oggi risponde . Perché si trattava di Canale 5, della prima serata, e di un’esperienza che – nonostante le ombre – le ha restituito visibilità, consapevolezza e nuove possibilità.

“Avrei potuto fare meglio? Ovvio. Ma alla fine sono contenta”, conclude. E non è poco, per chi 25 anni fa aveva già vinto tutto e ha scelto di rimettersi in gioco.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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