Sabrina Colle passa al contrattacco
Sabrina Colle rompe il silenzio e annuncia una battaglia giudiziaria che promette di avere strascichi pesanti. La compagna di Vittorio Sgarbi ha comunicato l’intenzione di agire legalmente in sede civile e penale contro Evelina Sgarbi, contro il suo avvocato e contro le reti Mediaset, accusate di aver amplificato e distorto il contenuto dell’ordinanza firmata dalla giudice Paola Scorza del Tribunale di Roma.
L’ordinanza sullo stato di Sgarbi: perizia sì, amministratore di sostegno no
Al centro dello scontro c’è il provvedimento con cui il Tribunale ha disposto una perizia cognitiva sul critico d’arte, escludendo però – almeno allo stato – la necessità di un amministratore di sostegno. Un punto che, secondo Colle, è stato completamente travisato nel racconto mediatico. “Indignata per la manipolazione operata dalla stampa in merito all’ordinanza della dottoressa Paola Scorza”.
“La decisione del giudice – afferma – smentisce per circa l’80% la linea sostenuta dalla controparte”, limitando ogni approfondimento esclusivamente alla gestione straordinaria del patrimonio e dei diritti personalissimi di Vittorio Sgarbi.
Il nodo del matrimonio e il “cerchio tragico”
Colle chiarisce anche uno degli aspetti più discussi: l’eventuale matrimonio con Sgarbi. Durante l’udienza del 28 ottobre, spiega, la coppia avrebbe manifestato la volontà condivisa di rinviare le nozze, ritenendo prioritarie altre urgenze legate alla salute del professore.
Ma è soprattutto sulla presunta esistenza di un “cerchio tragico” attorno a Sgarbi che la compagna alza il tono: il giudice avrebbe categoricamente escluso tale scenario, riconoscendo invece “l’impeccabilità” del comportamento di Colle e di Elisabetta Sgarbi nell’assistenza al fratello.
Le parole del giudice su Evelina Sgarbi
Nel comunicato, Sabrina Colle cita testualmente l’ordinanza, riportando un passaggio destinato a pesare nel contenzioso:
“Appaiono del tutto prive di valore le doglianze mosse dalla ricorrente Sig.ra Evelina Sgarbi, la quale si è limitata a dire di ‘sentirsi tagliata fuori’ dalla gestione del padre e si è rifiutata di andarlo a trovare, nonostante la volontà del padre di riceverla”.
Un passaggio in cui il giudice sottolinea anche come, in patologie depressive, la presenza affettiva dei familiari possa essere più efficace delle cure farmacologiche.
La causa annunciata contro Mediaset
Secondo Colle, la responsabilità non è solo giudiziaria ma anche mediatica. Mediaset viene indicata come “cassa di risonanza” di una narrazione ritenuta lesiva, tale da giustificare un’azione legale autonoma.
La vicenda, già delicata per il coinvolgimento di una figura pubblica come Vittorio Sgarbi, si trasforma così in un conflitto frontale tra famiglia, compagna e sistema mediatico, con inevitabili sviluppi giudiziari.

