Il 30enne è deceduto dopo 3 giorni di coma irreversibile
Alessio Gardin, 30 anni, non ce l’ha fatta. Dopo tre giorni di coma irreversibile, i medici dell’ospedale Civile di Brescia hanno dichiarato la morte cerebrale del giovane nel pomeriggio di mercoledì 28 maggio. Troppo gravi le ferite riportate domenica 25 maggio, quando una scarica elettrica da 15mila volt lo ha investito mentre si trovava su un cestello elevatore, intento a raccogliere ciliegie in un campo di famiglia nella frazione di Bessimo Superiore, a Darfo Boario Terme.
La tragedia si è consumata sotto gli occhi della fidanzata, Giusy, che ha assistito impotente alla scena e lanciato subito l’allarme. I soccorritori, intervenuti d’urgenza, hanno trovato Alessio in arresto cardiaco. Dopo una disperata rianimazione sul posto, il giovane era stato trasferito in eliambulanza all’ospedale bresciano, dove è rimasto ricoverato in terapia intensiva.
L’arco voltaico e l’indagine dei Carabinieri
Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri della compagnia di Breno, Alessio non avrebbe toccato direttamente i cavi dell’alta tensione. Si sarebbe invece verificato un arco voltaico, un fenomeno elettrico capace di svilupparsi anche a distanza dai cavi, che avrebbe generato la potente scarica che ha colpito il giovane in pieno.
La dinamica è ancora sotto esame, ma appare chiaro che si è trattato di un tragico incidente avvenuto durante un’attività agricola familiare, in un contesto domestico e quotidiano.
Il gesto d’amore che dona speranza
Nonostante il dolore per la perdita, la famiglia Gardin ha compiuto un gesto di profonda generosità decidendo di autorizzare la donazione degli organi. Una scelta che Alessio stesso aveva fatto in vita: lo aveva indicato pochi mesi fa, a febbraio, in occasione del rinnovo della carta d’identità. Ora, grazie a lui, altre vite potranno continuare.
Un ultimo, immenso atto d’amore che consegna una speranza concreta a chi è in attesa di un trapianto. “Alessio continuerà a vivere in chi riceverà il suo dono”, dicono commossi amici e parenti.
Una vita spezzata troppo presto
Alessio viveva con la compagna Giusy a Bessimo. Era un ragazzo riservato, legato alla sua terra e ai suoi affetti. La comunità si è stretta intorno alla famiglia, sconvolta da una perdita così improvvisa e violenta. In molti ricordano il suo sorriso gentile, il carattere mite, l’amore per la natura.
Una vita giovane spezzata da una tragica fatalità, ma che ora trova senso in un gesto di speranza: la donazione degli organi, l’ultimo regalo di un ragazzo che, nel silenzio, ha scelto di continuare a dare.