Strage Corinaldo, Cavallari bloccato in Spagna: ‘Aveva un’occasione, l’ha sprecata’
È stato arrestato in Spagna Andrea Cavallari, 26 anni, condannato per la strage della Lanterna Azzurra di Corinaldo, evaso da Bologna lo scorso 3 luglio dopo aver usufruito di un permesso premio di 30 ore per discutere la tesi di laurea in Giurisprudenza all’Università di Bologna.
La cattura è avvenuta nella mattinata del 17 luglio a Barcellona, dove Cavallari è stato bloccato mentre camminava per strada, grazie a una complessa operazione investigativa coordinata dalle procure di Bologna e Ancona, con il supporto di Eurojust e della polizia spagnola.
Determinante il lavoro del Nucleo Investigativo Centrale (NIC) e del Nucleo Investigativo Regionale (NIR) della Polizia Penitenziaria, che hanno consentito di tracciare i movimenti del fuggitivo all’estero.
Un permesso per laurearsi, poi la scomparsa
Cavallari era detenuto presso il carcere della Dozza di Bologna, dove stava scontando una condanna definitiva a 11 anni e 10 mesi per la partecipazione alla “banda dello spray”, responsabile della strage del 7 dicembre 2018 nella discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, in provincia di Ancona. Quella sera persero la vita sei persone, tra cui cinque minorenni e una madre.
Durante il permesso, il 3 luglio, Cavallari avrebbe dovuto rientrare in carcere nelle ore successive alla discussione della tesi. Ma di lui si persero subito le tracce. Non era sorvegliato, ma affidato ai familiari, secondo quanto previsto dalle norme penitenziarie per i detenuti impegnati in percorsi rieducativi.
I familiari di Cavallari: ‘Ci fa piacere che lo abbiano fermato’
Il patrigno del giovane, Marco Montanari, ha rilasciato una breve dichiarazione:
«Ora stiamo meglio. Ci fa piacere che lo abbiano fermato, ma non sappiamo altro. Abbiamo appreso la notizia dai giornali.»
Più duri i commenti da parte dei familiari delle vittime. Paolo Curi, marito di Eleonora Girolimini, una delle sei vittime della strage, ha dichiarato:
«Ero fiducioso che lo avrebbero preso. Questa evasione dimostra quanto queste persone non abbiano alcuna voglia di cambiare. Aveva l’opportunità di ricostruirsi una vita, ma ha scelto di tradire anche quella chance.»
Indagini sul favoreggiamento e sull’organizzazione della fuga
La Procura di Bologna ha aperto anche un fascicolo per favoreggiamento, per verificare se qualcuno abbia aiutato Cavallari a espatriare e a raggiungere la Spagna. Resta infatti da chiarire come abbia viaggiato, dove si sia nascosto in questi 14 giorni e chi lo abbia eventualmente supportato.
L’arresto a Barcellona è il primo passo verso l’estradizione in Italia, già attivata tramite canali diplomatici.
Chi è Andrea Cavallari: dalla “banda dello spray” all’aula di laurea
Originario della Bassa Modenese, Cavallari era uno dei membri più attivi della banda che utilizzava spray al peperoncino per creare il panico e derubare le persone nei locali affollati. Quella sera del 2018, durante il concerto del trapper Sfera Ebbasta, lo spray sprigionato all’interno della discoteca causò un fuggi-fuggi che portò al crollo di una balaustra.
Dal 2019 era detenuto alla Dozza, dove aveva avviato un percorso di studio universitario. Il permesso ottenuto per la laurea sembrava rappresentare un passo concreto verso la riabilitazione, ma la fuga ha rimesso tutto in discussione.