Valeria SollaiValeria Sollai

Una tragedia che sconvolge la comunità

È morta nella notte al Policlinico di Monserrato Valeria Sollai, 62 anni, vittima di un’intossicazione da botulino dopo aver consumato pietanze a base di guacamole alla Fiesta Latina di fine luglio. Da settimane era ricoverata in terapia intensiva, le sue condizioni sembravano stabili, ma un improvviso peggioramento ha portato al decesso.

Il dramma arriva a pochi giorni dalla scomparsa di Roberta Pitzalis, 38 anni, anch’essa colpita dal batterio killer nello stesso evento. Con due vittime accertate, cresce la preoccupazione in Sardegna e si aggrava la posizione dell’unico indagato, Christian Gustavo Vincenti, titolare del chiosco da cui sarebbero partiti i prodotti contaminati.


Un focolaio letale: i casi collegati alla Fiesta Latina

Oltre alle due donne decedute, diversi altri pazienti hanno accusato sintomi compatibili con l’intossicazione da botulino.

  • Una ragazza di 14 anni resta ricoverata al Policlinico di Monserrato.
  • Un bambino di 11 anni è stato trasferito al Gemelli di Roma: i medici parlano di miglioramenti, ma il recupero sarà lungo.
  • Altri quattro pazienti sono stati dimessi dall’ospedale Brotzu.

L’autopsia su Roberta Pitzalis, effettuata all’ospedale Businco, ha confermato il decesso per botulino, aggravato da una polmonite emorragica insorta durante il ricovero. Per Valeria Sollai sarà ora la Procura di Cagliari a disporre un nuovo esame autoptico.


L’allarme lanciato dal figlio di Valeria

Già il 31 luglio, all’indomani della Fiesta Latina, Alessandro Aru, carabiniere e figlio della vittima, aveva diffuso un appello su Facebook. Preoccupato per lo spostamento degli stand in Ogliastra, aveva invitato i cittadini a prestare massima attenzione ai sintomi:

“Visione doppia, difficoltà di coordinazione, mal di testa forte, problemi a deglutire e parlare. Se si presentano, recatevi subito in pronto soccorso. Spargete la voce”.

Un monito che oggi assume un significato ancora più drammatico.


La posizione dell’indagato e il fascicolo della Procura

La Procura di Cagliari ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, lesioni personali e somministrazione di alimenti nocivi. L’unico indagato, Vincenti, si trova ora sotto la lente degli inquirenti: la sua responsabilità nel mancato rispetto delle norme igienico-sanitarie potrebbe rivelarsi decisiva.

Gli investigatori stanno analizzando le filiere di approvvigionamento degli alimenti, in particolare dell’avocado usato per la salsa guacamole, considerato il probabile veicolo del batterio.


Chi era Valeria Sollai

Originaria di Monserrato, Valeria Sollai lavorava come cuoca presso la scuola primaria e dell’infanzia Monumento ai Caduti. Colleghi e famiglie la ricordano come una donna solare, generosa, sempre attenta ai bambini. La sua scomparsa ha sconvolto la comunità locale, già colpita dalla morte di Roberta Pitzalis.


Cosa sappiamo sul botulino

Cos’è il botulino

Il Clostridium botulinum è un batterio che produce una tossina letale, capace di colpire il sistema nervoso e bloccare i muscoli. È tra i più potenti veleni naturali conosciuti.

Sintomi principali

I sintomi compaiono poche ore dopo l’ingestione:

  • disturbi della vista (visione doppia o offuscata),
  • difficoltà di parola e deglutizione,
  • debolezza muscolare,
  • in casi gravi, paralisi respiratoria.

Rischi e prevenzione

Il botulino prolifera soprattutto in alimenti mal conservati, in assenza di ossigeno. Le autorità sanitarie raccomandano la massima attenzione a conserve casalinghe, salse e preparazioni artigianali non controllate.


Un monito che segna la Sardegna

La morte di Valeria Sollai segna un punto di svolta nell’inchiesta. Due vittime, minori coinvolti e un’intera comunità ferita: il caso Fiesta Latina diventa così uno dei più gravi episodi di intossicazione alimentare in Sardegna negli ultimi decenni.

Mentre la Procura prosegue con le indagini, resta forte l’invito delle autorità sanitarie: prestare attenzione ai segnali del corpo e non sottovalutare mai sintomi sospetti.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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