Marco PuscedduMarco Pusceddu

L’agguato nella sede del 118 a Buddusò

La tranquilla Buddusò è sotto choc dopo l’aggressione mortale consumata intorno alle 23:00 del 7 agosto nella sede locale dell’associazione Intervol, dove il volontario del 118 Marco Pusceddu — residente a Cagliari e originario di Portoscuso — prestava servizio. Secondo le prime ricostruzioni, un uomo si è presentato nella sede di via Pietro Nenni, angolo via Ugo La Malfa, e, dopo un breve scambio di parole con la vittima, ha estratto una pistola e ha esploso quattro-cinque colpi a distanza ravvicinata.

Il ritrovamento e i soccorsi

I colleghi, presenti nella struttura, hanno tentato immediatamente la rianimazione e hanno allertato il 118; la gravità delle ferite — proiettili al volto e al petto — ha però reso vani ogni tentativo di salvarlo. Un medico è giunto rapidamente sul posto ma Pusceddu è deceduto sul luogo: la zona è stata immediatamente sequestrata dagli investigatori.

Le indagini coordinate dalla Procura di Sassari

La Procura di Sassari, con la pm Elisa Succu, ha affidato le indagini al nucleo operativo dei carabinieri di Ozieri, guidati dal capitano Gabriele Tronca. I militari stanno ascoltando testimoni, acquisendo filmati di telecamere della zona e passaggi di auto, alla ricerca del fuggitivo che, secondo le prime informazioni, ha lasciato il luogo a piedi.

Ipotesi investigativa: vendetta personale

Al momento non viene esclusa alcuna pista: si lavora su motivi personali, ma gli investigatori valuteranno anche possibili contrasti legati ad attività pregresse o contesti esterni all’associazione. L’arma del delitto, una pistola di piccolo calibro, non è ancora stata rinvenuta.

Il profilo della vittima e la reazione delle comunità

Pusceddu era noto nel mondo del soccorso: chi lo conosce lo descrive come un volontario preparato e impegnato. La notizia ha scosso non solo Buddusò ma anche la comunità del Sulcis e di Cagliari, dove il 42enne era attivo.

Il sindaco e i rappresentanti dell’associazione hanno espresso cordoglio e chiesto rapidità nelle indagini. In paese regna un clima di sgomento: i residenti sperano che i rilievi e le testimonianze permettano di identificare in tempi brevi il killer.

Prossimi passi investigativi

Nei prossimi giorni gli inquirenti analizzeranno tabulati telefonici, telecamere e percorsi di possibili testimoni. Fondamentali saranno anche le immagini acquisite nella fascia oraria precedente e successiva all’omicidio: chi ha visto o sentito qualcosa potrebbe ora fornire elementi decisivi.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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