L'Asl Caserta ha disposto la chiusura del localeL'Asl Caserta ha disposto la chiusura del locale

Anche una donna incinta tra gli intossicati

Un grave focolaio di salmonella ha colpito oltre sessanta persone, tra cui un bambino di un anno e mezzo e una donna incinta, dopo aver consumato pasti in un ristorante di San Marcellino (Caserta). L’Asl ha disposto l’immediata chiusura del locale e avviato un’indagine epidemiologica per risalire all’origine dei contagi. Fortunatamente nessuno dei pazienti risulta in condizioni critiche, ma i sintomi – febbre alta, vomito e diarrea – hanno costretto decine di persone a rivolgersi ai pronto soccorso della provincia.


La prima segnalazione e i ricoveri

La vicenda è esplosa il 2 settembre, quando il direttore sanitario dell’ospedale di Marcianise ha segnalato all’Asl otto persone della stessa famiglia finite in pronto soccorso dopo aver cenato il 31 agosto al ristorante di San Marcellino.

Tutti presentavano sintomi compatibili con un’intossicazione da salmonella. Poco dopo sono emersi altri casi: parte dei contagiati era a casa nelle stesse condizioni, altri ancora negli ospedali di Caserta e Aversa.


Indagini e prime ipotesi

Il servizio veterinario dell’Asl di Caserta, guidato da Alfonso Giannoni, è intervenuto con urgenza:

  • due squadre di medici e veterinari hanno raccolto deposizioni dei pazienti;
  • nel ristorante sono stati eseguiti campionamenti sugli alimenti e controlli igienico-sanitari.

I primi accertamenti hanno confermato la presenza di salmonella nelle feci dei pazienti. Una delle ipotesi al vaglio è che il batterio sia stato trasmesso da un portatore sano tra il personale, forse per scarsa igiene personale durante la manipolazione dei cibi.


Locale chiuso e comunità in allerta

Il 4 settembre nuove segnalazioni hanno portato alla luce altre tavolate contagiate in giorni diversi. L’Asl ha disposto quindi la sospensione immediata dell’attività del locale e analisi a tappeto sul personale.

Sul posto non sono state riscontrate gravi carenze igieniche, ma la catena dei contagi ha sollevato allarme e preoccupazione.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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