Cinque giovani tra i 17 e i 19 anni, quattro del Brindisino e uno del Leccese, sono indagati per abusi sessuali di gruppo ai danni di una ragazza trevigiana in vacanza a Malta. La presunta vittima ha sporto denuncia dopo il rientro in Italia, raccontando di aver subito abusi durante una notte di fine luglio.
L’incontro a Malta e la notte del 22 luglio
Secondo la denuncia, la 19enne avrebbe conosciuto i ragazzi durante il soggiorno a Malta. Dopo una serata trascorsa tra locali e divertimento, avrebbe accettato l’invito a raggiungerli nel loro appartamento. Qui, approfittando del suo stato di ubriachezza, i quattro maggiorenni l’avrebbero costretta a rapporti sessuali non consenzienti, mentre il quinto, minorenne, avrebbe solo assistito.
La denuncia in Italia
La giovane, rientrata a casa nel Coneglianese, si è confidata con i genitori. Accompagnata da loro, ha sporto querela ai carabinieri di Conegliano. L’audizione è avvenuta in forma protetta. Ha raccontato di essersi trovata in una condizione di vulnerabilità, incapace di opporsi.
Le difese dei ragazzi
I cinque indagati ammettono di aver avuto rapporti con la 19enne, ma sostengono che fossero consensuali. Nega la violenza anche il minorenne, che dice di non aver preso parte ai rapporti.
Indagini e sequestri
La Procura di Brindisi, competente per territorio trattandosi di cittadini italiani, ha disposto il sequestro dei telefoni dei ragazzi e della vittima. Obiettivo: verificare se quella notte siano stati realizzati video o foto e se il materiale sia stato condiviso via chat o su piattaforme come Telegram. Durante le perquisizioni sono stati cercati anche gli indumenti della ragazza.
L’ombra dei video e la difficoltà probatoria
Uno dei punti cruciali riguarda proprio i cellulari. La giovane sostiene che almeno uno degli indagati abbia filmato gli abusi. Se confermato, il video diventerebbe prova determinante e aggravante dell’accusa.