Perché la Procura di Pavia smentisce l’avvocato Lovati
È scontro aperto tra la Procura di Pavia e l’avvocato Massimo Lovati, legale di Andrea Sempio, l’amico del fratello di Chiara Poggi oggi indagato per l’omicidio della giovane di Garlasco, avvenuto il 13 agosto 2007.
Tutto nasce da un’intervista concessa da Lovati a Fabrizio Corona durante il programma Falsissimo, in cui il legale ha sostenuto che la riapertura del caso sia stata una “iniziativa personale” del procuratore aggiunto Stefano Civardi.
La Procura di Pavia, però, ha replicato con una nota ufficiale, definendo le affermazioni dell’avvocato “oggettivamente destituite di ogni fondamento”.
Secondo la ricostruzione del procuratore Fabio Napoleone, la riapertura delle indagini sarebbe stata disposta già nel febbraio 2024, ben prima dell’arrivo di Civardi, e su impulso della difesa di Alberto Stasi, condannato in via definitiva a 16 anni per l’omicidio Poggi.
La difesa di Stasi, infatti, aveva presentato nel 2023 una nuova relazione genetica a firma del consulente Ugo Ricci, con il parere del genetista tedesco Lutz Roever. È stato proprio quel documento a spingere la Procura a riaprire il fascicolo e a incaricare il Dipartimento di Genetica Forense dell’Università di Pavia per nuovi accertamenti tecnici.
L’accusa di diffamazione e l’indagine della Procura di Milano
Le parole di Lovati non sono passate inosservate.
Il pubblico ministero Fabio De Pasquale, della Procura di Milano, ha infatti iscritto il legale nel registro degli indagati per diffamazione aggravata.
Il fascicolo nasce proprio dalla denuncia dei fratelli Giarda, che si sono detti “gravemente lesi nella reputazione professionale” da accuse “calunniose e prive di riscontro”.
Non è la prima volta che l’avvocato Lovati finisce sotto indagine.
Già nel 2017 era stato querelato per dichiarazioni simili rese a Quarto Grado e aveva poi risarcito i fratelli Giarda per evitare il processo. Oggi, però, la situazione appare molto più complessa: i Giarda avrebbero pronta una seconda querela per le nuove affermazioni pronunciate in tv, dove Lovati ha parlato persino di “massonerie bianche” legate al defunto professore Angelo Giarda.
Il Consiglio dell’Ordine valuta sanzioni disciplinari
Oltre al fronte penale, per Lovati si apre anche quello disciplinare.
Il Consiglio Distrettuale di Disciplina (CDD) dell’Ordine degli Avvocati di Milano ha infatti aperto un’istruttoria sulle sue dichiarazioni pubbliche, ritenute “potenzialmente lesive del decoro professionale”.
Fonti interne all’Ordine confermano che il fascicolo riguarda più interventi televisivi e affermazioni su casi giudiziari in cui Lovati non è coinvolto – tra cui quello di Yara Gambirasio, per il quale ha espresso opinioni provocatorie e del tutto fuori contesto.
Chi è Massimo Lovati e perché è al centro del nuovo caso Garlasco
“Mi difende da solo” – ha riferito l’avvocato Massimo Lovati dopo aver ricevuto l’avviso di chiusura dell’indagine firmato dal pm milanese Fabio De Pasquale. Il legale era stato denunciato in quanto lo scorso 3 marzo, aveva dichiarato che l’indagine del 2017 sul delitto di Garlasco “è frutto di una macchinazione della difesa Giarda”. Ed anche che “è stata frutto di una macchinazione organizzata dagli investigatori dello studio degli avvocati difensori di Stasi”,
Lovati, passato alla ribalta delle cronache per le sue dichiarazioni ai media e per aver ipotizzato ricostruzioni degne di un romanzo a metà tra il noir e l’hard, era stato denunciato dopo la riapertura della nuova indagine su Sempio dopo due archiviazioni.
Diffamazione aggravata è l’accusa nei suoi confronti, in quanto avrebbe rilasciato dichiarazioni offensive e calunniose nei confronti di Fabio ed Enrico Giarda e degli avvocati che lavorano nello studio fondato dal padre, Angelo Giarda, docente alla Cattolica – per tutti il ”professore” – scomparso nel maggio 2021.