Chico Forti è rientrato in ItaliaChico Forti potrebbe ottenere la libertà condizionale

La vicenda giudiziaria

Enrico Chico Forti, 66 anni, potrebbe essere vicino a un nuovo capitolo della sua vita. Ieri, davanti al Tribunale di sorveglianza, si è tenuta l’udienza per discutere sulla concessione della libertà condizionale all’ex imprenditore e campione di windsurf trentino.

Forti era stato condannato nel 2000 all’ergastolo negli Stati Uniti per l’omicidio dell’australiano Dale Pike, ucciso a Miami nel 1998 con un colpo d’arma da fuoco alla testa. Una sentenza che ha sempre diviso l’opinione pubblica, con molti sostenitori che hanno parlato di gravi lacune processuali.

Dopo 27 anni dietro le sbarre, di cui l’ultimo trascorso nel carcere di Montorio a Verona, Forti può oggi appellarsi al diritto italiano, che consente a un ergastolano di chiedere la libertà condizionale dopo almeno 26 anni di detenzione.


La speranza della famiglia

Lo zio di Chico, Gianni Forti, ha espresso ottimismo:

“Abbiamo fondate speranze che gli venga concessa. Speriamo sia la fine di un incubo di angoscia e sofferenza che dura da un quarto di secolo”.

Parole che raccontano il peso di una vicenda che ha segnato non solo il detenuto, ma anche i suoi affetti più cari. Forti, infatti, non ha più rivisto i suoi tre figli dal giorno dell’arresto: all’epoca avevano 1, 3 e 5 anni. A vivere con trepidazione queste ore è anche l’anziana madre, che non ha mai smesso di attendere il ritorno del figlio.


Dal carcere di Miami al rientro in Italia

Il trasferimento in Italia è stato possibile grazie a un accordo con un giudice federale statunitense, che ha permesso a Forti di continuare a scontare la pena nel nostro Paese. A rendere il rientro realtà fu l’intervento diretto della presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che nel marzo 2024 annunciò l’autorizzazione al trasferimento dopo un confronto a Washington con l’allora presidente americano Joe Biden.

Il 18 maggio 2024, Enrico Forti è atterrato all’aeroporto militare di Pratica di Mare, accolto dalla premier stessa in un momento dal forte valore simbolico.


Un caso seguito dalla politica italiana

La vicenda Forti ha avuto nel tempo una risonanza politica significativa. Già nel 2020 l’allora ministro degli Esteri Luigi Di Maio aveva annunciato una possibile apertura del governatore della Florida Ron DeSantis al trasferimento del detenuto, ma la procedura si era poi arenata.

Negli anni, diversi esecutivi hanno continuato a seguire il caso, mantenendo alta l’attenzione sia a livello diplomatico che mediatico.


Verso la decisione finale

Il Tribunale di sorveglianza si pronuncerà nei prossimi giorni. Se la libertà condizionale verrà concessa, per Chico Forti si chiuderebbe un lungo capitolo di dolore, iniziato nel 1998 con l’arresto e proseguito con quasi tre decenni di reclusione.

Un’attesa carica di emozione, che potrebbe restituire finalmente la libertà a un uomo che, nonostante una condanna pesantissima, non è mai stato considerato pericoloso dalle autorità italiane.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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