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1 Agosto 2021 - 15:02
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Emanuele Melillo, nuovo dramma per la compagna dell’autista morto a Capri: ‘Ho perso il nostro bambino, volevo dargli il suo nome’

Portava in grembo il frutto del suo amore per Emanuele. “Aumentano i Melillo” – aveva scritto orgogliosamente il 29 giugno su Facebook l’autista del minibus che giovedì 22 luglio è precipitato sulla salita di Marina Grande a Capri. Un mese dopo il destino ha spazzato via i sogni e i progetti della giovane coppia…

Nuovo shock per Rosaria Ardita: interrotta la gravidanza al terzo mese

Rosaria Ardita, 30 anni, ha perso l’uomo con il quale aveva deciso di condividere il resto della sua vita. Un dolore atroce che ha affrontato con coraggio e dignità per quella vita che da tre mesi ‘cullava’ in grembo. Quel bambino, del quale ancora non conosceva il sesso, doveva essere la sua forza per andare oltre al dramma che aveva vissuto nel nome di Emanuele che tanto lo aveva voluto. Lo shock, però, ha lasciato il segno e venerdì 30 luglio le lacrime hanno nuovamente rigato il volto di Rosaria Ardita quando le è stato comunicata l’interruzione di gravidanza.

“A dolore si è aggiunto altro dolore. Dopo la morte di Emanuele mi ero aggrappata a questo bambino con tutte le mie forze: se fosse stato maschio l’avrei chiamato come lui, se invece fosse stata una femminuccia Emanuela. Era un modo per tenere il mio amore sempre con me, e invece non è stato possibile. Prima ho perso Emanuele e ora ho perso il nostro bambino tanto desiderato” – ha riferito la fidanzata di Emanuele Melillo a La Stampa con il quale conviveva nel quartiere di San Gregorio Armeno, a Napoli.

‘Mi ero aggrappata a questo bambino con tutte le mie forze’

Nel frattempo proseguono le indagini sulla morte di Emanuele Melillo: “Sono in corso accertamenti tecnici disposti dalla procura sul minibus e sulle capacità di contenimento della ringhiera. C’è un passeggero che ha testimoniato di aver visto Emanuele provare a controsterzare per evitare lo scontro con la ringhiera, ma qualcosa non ha funzionato” – ha riferito l’avvocato Giovanna Cacciapuoti, che assiste la famiglia della vittima.

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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