L’avvocato Giovanni Angelucci ha rimesso il mandato
La vicenda della cosiddetta famiglia del bosco di Palmoli conosce un nuovo capitolo di tensione e colpi di scena. L’avvocato Giovanni Angelucci, che fino a ieri rappresentava i coniugi Nathan Trevallion e Catherine Birmingham, ha ufficialmente rimesso il mandato difensivo. Una decisione maturata dopo settimane di confronti, offerte abitative, progetti già pronti e sopralluoghi programmati – tutti, però, da loro puntualmente rifiutati.
Secondo quanto riferito dal legale, la rottura sarebbe arrivata dopo l’ennesimo no opposto dai coniugi alle soluzioni che avrebbero consentito un rapido ritorno dei bambini a casa, evitando l’allontanamento disposto dal Tribunale dei Minori dell’Aquila.
“Rifiutavano ogni ipotesi di soluzione”: il durissimo comunicato del legale
L’avvocato Angelucci racconta che ieri avrebbe dovuto effettuare con Nathan un sopralluogo in una casa offerta gratuitamente da un imprenditore della ristorazione, originario di Palmoli. Un’abitazione a pochi chilometri dal casolare, pronta per essere assegnata alla famiglia senza alcuna spesa.
A questa si aggiungeva un’altra proposta avanzata direttamente dal sindaco di Palmoli, Massimiliano Masciulli. Ma anche queste possibilità – riferisce il legale – sono state scartate:
“Nessuna delle ipotesi pare andasse bene ai coniugi Trevallion-Birmingham, tanto che nessun incontro vi è stato nella giornata di ieri”, spiega l’avvocato.
A pesare sulla scelta di Angelucci c’è stato anche un secondo no, ancora più significativo:
“Avrei dovuto raccogliere un’altra firma da Nathan per il deposito al Genio Civile del progetto di ristrutturazione del casolare. Ma lo hanno giudicato troppo invasivo e si sono rifiutati di firmare.”
Eppure il progetto era stato già predisposto da un tecnico di fiducia e una ditta – la Ssap San Salvo Appalti Spa – si era offerta di realizzare gratuitamente i lavori. Anche questa offerta sarebbe stata respinta.
Nuovi legali e ricorso imminente
Dopo il passo indietro di Angelucci, i genitori hanno nominato due nuovi avvocati: Marco Femminella e Danila Solinas, del foro di Chieti.
I due professionisti stanno ora preparando il ricorso contro l’ordinanza del Tribunale dei Minori, in vista della scadenza fissata per il 29 novembre. Una corsa contro il tempo per evitare che il collocamento dei tre figli in casa famiglia diventi definitivo.
Il retroscena: la fuga della madre con i bambini
Intanto, una ricostruzione pubblicata dal quotidiano Il Centro aggiunge un elemento sorprendente.
Un anno fa, infatti, Catherine Birmingham sarebbe fuggita con i figli fino a Bologna, rendendosi irreperibile per settimane a investigatori e servizi sociali. Il timore – secondo quanto emerge dal fascicolo giudiziario – era già allora lo stesso di oggi: che i bambini venissero sottratti alla famiglia.
Durante quei giorni concitati, l’unico rimasto nel casolare di Palmoli fu Nathan. L’uomo avrebbe fornito informazioni contraddittorie agli investigatori: in un caso disse che la moglie era rientrata in Inghilterra, in un altro che era “impossibilitata a tornare”.
A metà novembre fu la stessa Catherine a scrivere ai carabinieri:
“Non rivelerò assolutamente la nostra posizione. C’è la minaccia che ci portino via i nostri figli.”
Le comunicazioni proseguirono fino a dicembre, quando un avvocato suggerì alla coppia di “non nascondersi alle istituzioni”. Un appello rimasto inascoltato.
Il 25 dicembre avvenne la svolta: Catherine inviò una mail alla polizia rivelando l’indirizzo preciso in cui si trovava con i figli, a Valsamoggia, in provincia di Bologna. Fu allora che rientrò in Abruzzo, convinta che la collaborazione avrebbe potuto fermare la procedura avviata dai servizi sociali.
La sindaca di Valsamoggia: “Qui nessuna segnalazione, mai vista la signora”
Sulla vicenda è intervenuta oggi anche la sindaca di Valsamoggia, Milena Zanna, che all’ANSA ha dichiarato:
“Non ci risulta nulla, nessuna segnalazione ufficiale. Non ho mai conosciuto la signora.”
Secondo la ricostruzione, nella zona ci sono alcune famiglie che hanno scelto di vivere in campagna e praticare homeschooling, ma – precisa la sindaca – con strutture idonee e controlli regolari, ben lontane dal caso di Palmoli.
Un caso sempre più complesso
La dimissione del legale, le offerte rifiutate, il ricorso in arrivo e ora l’indiscrezione sulla fuga aggiungono ulteriori elementi a una vicenda che continua a dividere opinione pubblica, istituzioni e comunità locale.
Un caso che si gioca tra libertà di scelta, tutela dei minori e conflitti ormai aperti tra la famiglia e chi sta tentando di riportare i bambini in condizioni abitative ritenute adeguate.

