Chi è Marianna Bello e cosa è successo durante il nubifragio a Favara?
Marianna Bello, 38 anni e madre di tre figli, è scomparsa dopo essere stata travolta da un fiume d’acqua formatosi durante il violento nubifragio che ha colpito Favara, in provincia di Agrigento.
La donna si trovava in strada quando l’acqua ha invaso le carreggiate trasformandole in torrenti. Da quel momento si sono perse le sue tracce. Le operazioni di ricerca, coordinate dai vigili del fuoco con l’aiuto di sommozzatori ed escavatori, sono scattate immediatamente e proseguono senza sosta.
Quali oggetti personali sono stati ritrovati?
Nelle ultime ore sono stati rinvenuti diversi oggetti riconducibili a Marianna Bello.
- Inizialmente una borsa, poi smentita dai familiari, che hanno confermato trattarsi di un rifiuto abbandonato.
- Poco dopo, un portafogli contenente la foto di uno dei suoi tre figli, riconosciuto dai parenti come suo.
- Successivamente, una scarpa, ritrovata lungo il vallone che porta al depuratore e anch’essa riconosciuta dalla famiglia.
Questi ritrovamenti hanno aumentato la speranza di individuare presto la donna, ma allo stesso tempo hanno accresciuto l’ansia di tutta la comunità.
Dove si concentrano le ricerche?
Le ricerche si sviluppano principalmente lungo il canalone che dal collettore di piazza Indipendenza porta al fiume Naro.
Escavatori e mezzi pesanti dei vigili del fuoco stanno dragando la base, ancora piena di fanghiglia, nella quale non si esclude possa trovarsi il corpo della dispersa. Anche un elicottero dei pompieri sta sorvolando l’area a bassa quota per controllare un raggio di circa 15 chilometri.
Il sindaco Antonio Palumbo, in prima linea sin dal giorno della tragedia, ha sospeso i turni idrici cittadini per facilitare le operazioni di soccorso.
Perché i cittadini di Favara sono indignati?
La tragedia ha sollevato non poche polemiche. Nel punto in cui Marianna Bello sarebbe stata risucchiata dall’acqua, due grate del collettore di acque bianche risultavano aperte.
Molti cittadini si chiedono se quella falla possa aver contribuito alla tragedia. Lo stesso sindaco Palumbo ha dichiarato di non esserne a conoscenza:
“A marzo avevamo fatto la pulizia di tutte le caditoie e ne avevamo anche realizzata una nuova. La zona è spesso soggetta ad allagamenti. Non sappiamo chi e quando abbia lasciato aperte quelle grate”.
La comunità, sotto shock, pretende chiarezza e chiede che vengano accertate eventuali responsabilità.
Chi partecipa alle ricerche e alle indagini?
Alle operazioni partecipano:
- Vigili del fuoco, con unità sommozzatori e mezzi meccanici.
- Protezione civile e volontari locali.
- Il sindaco Antonio Palumbo, presente sul campo senza interruzioni.
- Il procuratore della Repubblica di Agrigento, Giovanni Di Leo, che ha effettuato un sopralluogo nelle aree allagate.
L’intera comunità si è mobilitata: cittadini e amici della famiglia di Marianna si uniscono alle ricerche o forniscono supporto ai soccorritori.
Qual è lo stato attuale delle ricerche?
Nonostante le ore trascorse, la speranza di ritrovare Marianna Bello non si è ancora spenta. Le operazioni continuano giorno e notte, ma le condizioni del terreno e la fanghiglia rendono difficoltose le perlustrazioni.
Ogni nuovo ritrovamento di effetti personali viene analizzato con attenzione, nella speranza che possa fornire indicazioni utili sul percorso della corrente che ha trascinato via la donna.