Simona BortolettoSimona Bortoletto

Illeso il bambino, ha visto morire la mamma davanti ai suoi occhi

Una serata qualunque si è trasformata in tragedia a Fiumicino, nel quartiere di Isola Sacra, quando una giovane madre è stata travolta e uccisa da un’auto sotto gli occhi del figlio di 8 anni. La vittima si chiamava Simona Bortoletto, aveva 34 anni e stava tornando a casa dopo le 22 di martedì 23 settembre, percorrendo via Redipuglia.

Secondo la prima ricostruzione, la donna stava attraversando la strada tenendo il bambino per mano quando è sopraggiunta una Smart, guidata da un uomo di 36 anni. L’impatto è stato violentissimo: Simona è stata sbalzata a diversi metri di distanza e per lei non c’è stato nulla da fare. È morta praticamente sul colpo. Il figlio, per fortuna, è rimasto illeso.


Il conducente denunciato

Alla guida c’era un trentenne residente nella zona, che si è fermato subito per prestare i primi soccorsi. L’uomo è stato denunciato per omicidio stradale e dovrà rispondere delle accuse davanti alla Procura di Civitavecchia, che coordina l’inchiesta.

La Polizia Locale di Fiumicino ha effettuato i rilievi, raccogliendo testimonianze e verificando la presenza di telecamere di sorveglianza nei pressi della rotatoria dove è avvenuto l’incidente. Non è escluso che i filmati possano fornire elementi decisivi per ricostruire con precisione la dinamica.


Una “tragedia annunciata”

In via Redipuglia, teatro della tragedia, la rabbia dei residenti è esplosa immediatamente. “È una strada poco illuminata e pericolosa, lo diciamo da tempo – racconta un abitante –. Bisognava intervenire prima, questa morte si poteva evitare”.

Molti parlano di una “tragedia annunciata”, denunciando la scarsa visibilità e l’assenza di adeguati attraversamenti pedonali in un’area trafficata e abitata. “Ogni sera è un rischio, servono più controlli e più sicurezza”, aggiunge un altro residente.


Le indagini

Gli agenti della polizia locale hanno sequestrato l’auto e stanno procedendo con gli accertamenti tecnici. Verranno analizzate anche le condizioni psicofisiche del conducente, come previsto in questi casi. La salma di Simona Bortoletto è stata trasferita all’Istituto di medicina legale del Verano per l’autopsia.

Parallelamente, si cercano testimoni diretti dell’incidente. Chiunque abbia visto qualcosa è invitato a fornire informazioni per aiutare a chiarire ogni passaggio della vicenda.


Una vita spezzata

Simona Bortoletto aveva 34 anni ed era molto conosciuta in quartiere. Una giovane donna, una madre che stava semplicemente tornando a casa con il figlio, in una sera di fine settembre. La comunità di Isola Sacra è sotto shock: la notizia ha scosso profondamente amici, conoscenti e vicini di casa.

Sui social manifesta la sua passione per la cucina condividendo ricette e immagini dei piatti deliziosi che amava preparare. Il bambino, rimasto illeso ma testimone della scena, è stato affidato ai familiari. Gli operatori sanitari hanno comunque suggerito un supporto psicologico per aiutarlo ad affrontare il trauma.


Emergenza sulle strade

La morte di Simona Bortoletto porta a 141 il numero delle vittime della strada dall’inizio del 2024 a Roma e provincia, secondo gli ultimi dati ufficiali. Un bilancio che continua a crescere e che solleva interrogativi urgenti sulla sicurezza stradale, soprattutto nei centri urbani.

Gli incidenti come quello di via Redipuglia riportano l’attenzione sulla necessità di migliorare illuminazione, segnaletica e controlli nelle zone più a rischio. “Non possiamo accettare che si muoia così, a 34 anni, mentre si attraversa la strada con un bambino” commenta amaramente un residente.


Attesa per gli sviluppi

Nelle prossime ore la Procura di Civitavecchia definirà i provvedimenti nei confronti del conducente della Smart. Gli accertamenti autoptici e le analisi tecniche contribuiranno a stabilire con precisione responsabilità e dinamica.

Intanto a Fiumicino resta lo sconcerto per una vita spezzata e il dolore di un figlio che ha perso la madre in circostanze tanto drammatiche quanto evitabili.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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