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Francesca Barra travolta dal deepfake: ‘Violenza digitale, ho paura per i miei figli’

Il caso esplode sui social. Francesca Barra, giornalista e scrittrice, ha denunciato la presenza di immagini pornografiche con il suo volto diffuse online senza consenso e generate con l’intelligenza artificiale. Tutto è partito da un suo post pubblico su Instagram:

“Ho scoperto ieri che su un sito per adulti circolano immagini di me nuda, generate con l’intelligenza artificiale. Non sono io. Qualcuno ha deciso di costruire una menzogna per insinuare il dubbio sulla mia dignità e sul mio lavoro”.

Barra parla di paura concreta:

“Ho pensato ai miei figli. Ho provato imbarazzo e terrore per ciò che avrebbero potuto leggere o vedere. Questa è una violenza. Non è arte, è abuso digitale”.


Che sito è SocialMediaGirls e perché è finito sotto indagine?

Nelle ultime ore la Polizia Postale ha avviato accertamenti sulla piattaforma SocialMediaGirls.com, un forum online che secondo gli inquirenti ospiterebbe e diffonderebbe contenuti sessisti ottenuti manipolando immagini reali con strumenti di AI generativa.
Secondo quanto trapelato da fonti investigative, ci sarà un coordinamento con la Procura di Milano, competente sul cybercrime. Non è ancora noto il numero di potenziali vittime coinvolte in questo giro di contenuti deepfake.


Deepfake hard: quale reato si configura in Italia?

Pubblicare o diffondere materiale sessualmente esplicito falso senza consenso è illecito. Giuridicamente rientra nella diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite (art. 612-ter c.p.), reato conosciuto come “revenge porn”.
Anche se le immagini sono sintetiche, prodotte da AI, la Cassazione ha già chiarito che il reato può sussistere se c’è danno alla persona.


“Denuncio per chi non può farlo”: la decisione della giornalista

Barra è stata chiara:

“Non faccio il nome del forum perché non voglio regalare visibilità alla violenza. Ho denunciato per chi non ha strumenti, vergogna o paura di esporsi”.

La giornalista ha anche sottolineato un altro elemento:

“Sono contenta che a segnalarmi le foto sia stato un uomo. Significa che non è solo una battaglia femminile. Chi lo fa commette un reato”.


Francesca Barra e la criminologia: “Non è pornografia, è potere”

Non è un caso che Barra si stia esponendo così tanto: ha appena discusso una tesi in criminologia sul cyberbullismo.

“Il cyberbullismo non è un gioco tra ragazzi. È lo specchio delle fragilità degli adulti. Le tecnologie sono strumenti: sta a noi decidere se farne progresso o barbarie”.


Come funzionano i deepfake porno e chi li usa?

Le immagini incriminate vengono create con software accessibili a chiunque che ricostruiscono il volto della vittima e lo applicano a un corpo nudo in modo realistico.
L’obiettivo? Umiliare. Ricattare. Screditare.
Spesso le vittime sono donne esposte pubblicamente: giornaliste, influencer, docenti, avvocate. Il 96% dei deepfake pornografici riguarda donne (dato Deeptrace Labs).

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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