Marianna Bello è stata trovata mortaMarianna Bello è stata trovata morta

Marianna Bello ritrovata dopo 18 giorni

Marianna Bello, 38 anni, travolta dall’alluvione che ha colpito Favara il 1° ottobre, sarà ricordata domani, 20 ottobre, nella chiesa Madre della città. L’arcivescovo di Agrigento, monsignor Alessandro Damiano, presiederà la cerimonia funebre alle ore 16. Il ritrovamento del corpo, avvenuto questa mattina in un canneto vicino al torrente che sfocia nel fiume Naro, ha confermato l’esito delle ricerche iniziate dopo la tragica alluvione.

Riconoscimento e ritrovamento del corpo nel fiume Naro

La conferma dell’identità di Marianna Bello è stata possibile grazie ai tatuaggi distintivi presenti sul suo corpo, uno dei quali sul polso. La salma è stata individuata da un gruppo impegnato in una battuta di caccia. Dopo l’ispezione cadaverica, i familiari hanno potuto avere la certezza della tragica scomparsa, concludendo così diciotto giorni e mezzo di ricerche serrate da parte dei soccorritori, dei volontari e delle autorità locali.

Il sindaco di Favara, Antonio Palumbo, ha voluto esprimere il cordoglio della città: “Marianna potrà finalmente riposare accanto ai suoi cari. Non c’è spazio per la gioia, nemmeno dopo oltre due settimane di ricerche che hanno visto servitori dello Stato e volontari impegnati fino allo sfinimento. Ora è soltanto il tempo del silenzio e del dolore”.

Lutto cittadino

Il lutto cittadino proclamato per il giorno dei funerali rappresenta un segno di vicinanza della comunità ai familiari della donna. La cittadina di Favara si unisce così al dolore dei suoi cari, onorando la memoria di Marianna e riconoscendo l’impegno incessante dei soccorritori che hanno lavorato senza sosta per tentare di salvarla.

Le immagini della tragedia, le parole di cordoglio e la partecipazione della cittadinanza testimoniano l’impatto che l’alluvione ha avuto sulla comunità. Marianna Bello rimarrà nel cuore di Favara come simbolo della fragilità umana di fronte agli eventi naturali, ma anche come esempio di solidarietà e unità della popolazione locale.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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