Dalle immagini delle videocamere di sorveglianza si intravvedono le luci dell'ambulanza che ha investito il ragazzino a GenovaDalle immagini delle videocamere di sorveglianza si intravvedono le luci dell'ambulanza che ha investito il ragazzino a Genova

L’incidente all’ingresso della scuola: sirene accese e attraversamento pedonale

Erano da poco passate le 7:30 quando via Archimede, una delle arterie del quartiere residenziale di Genova, si è trasformata nel punto esatto in cui routine e urgenza si sono scontrate. Il 12enne stava attraversando la strada, a pochi metri dall’ingresso della scuola media che frequenta, proprio mentre un’ambulanza del 118, con lampeggianti e sirene attive, procedeva verso l’ospedale trasportando un paziente intubato in emergenza. La dinamica, secondo le prime ricostruzioni della polizia locale, si sarebbe consumata in prossimità delle strisce pedonali: l’urto è stato improvviso e violentissimo, al punto da sbalzare il giovane per alcuni metri.


Le condizioni al Gaslini: quadro complesso, monitoraggio continuo

L’impatto ha provocato al ragazzo un politrauma severo, con fratture multiple scomposte e, soprattutto, un trauma cranico ritenuto di particolare gravità. Intubato dai sanitari sul posto, è stato trasferito d’urgenza in codice rosso all’ospedale pediatrico Giannina Gaslini, dove l’équipe neurochirurgica e intensivistica lo ha preso in carico immediatamente. Il bollettino diffuso dalla direzione sanitaria parla di condizioni “emodinamicamente stabili”, ma la prognosi resta strettamente riservata, data la delicatezza della situazione clinica e la necessità di un monitoraggio neurologico avanzato e prolungato.

L'ambulanza e gli effetti personali del dodicenne travolto a Genova
L’ambulanza e gli effetti personali del dodicenne travolto a Genova

Cauto ottimismo: non sarebbe in pericolo di vita

Nonostante il quadro complessivo sia definito “estremamente complesso”, filtra un cauto spiraglio. L’ospedale precisa che il bambino non sarebbe in pericolo di vita, ma le prossime ore saranno determinanti per valutare eventuali interventi chirurgici e l’evoluzione del trauma cranico. L’équipe specializzata della terapia intensiva pediatrica segue costantemente parametri vitali e risposta neurologica, in attesa di compiere, se necessario, ulteriori accertamenti radiologici e neurodiagnostici.

Sull’ambulanza c’era una donna di 92 anni che veniva trasportata dall’ambulanza in codice giallo verso il Galliera per problemi respiratori, dalla sua casa di Staglieno. È stata trasportata su un’altra ambulanza e portata all’ospedale di Carignano dove già era diretta. Il codice non è variato.


Indagini sulla dinamica: responsabilità e tempi di intervento

La polizia locale ha avviato immediatamente l’inchiesta tecnico-stradale per chiarire l’esatta dinamica e verificare se vi siano responsabilità riconducibili alla velocità del mezzo di soccorso o all’attraversamento del minore. In casi di transito in emergenza, il codice impone agli operatori sanitari di procedere con prudenza, nonostante la priorità assoluta legata al trasporto del paziente a bordo. Le telecamere della zona e le testimonianze degli altri genitori presenti potranno contribuire a delineare quanto accaduto nei secondi precedenti all’impatto.


Le parole della sindaca: “Gli arrivi l’abbraccio della città”

La sindaca Silvia Salis ha espresso pubblicamente la vicinanza della città al bambino e alla sua famiglia, definendo l’accaduto “un bruttissimo incidente che ci tocca come comunità”. La prima cittadina ha sentito telefonicamente la madre del 12enne, assicurando supporto istituzionale e umano. Nessuna dichiarazione tecnica, solo un messaggio semplice, diretto, materno: “Mi stringo a lei e a suo figlio. Siamo tutti con loro”.


Una comunità sospesa tra paura e speranza

Tra i cancelli della scuola, le chat dei genitori e l’ingresso del Gaslini, Genova oggi trattiene il respiro. L’incidente che ha interrotto una mattina come tante apre interrogativi, riaccende i riflettori su sicurezza stradale e attraversamenti davanti agli istituti, ma soprattutto chiede silenzio, attesa e rispetto per il percorso clinico di un bambino che lotta, assistito da una struttura pediatrica tra le migliori del Paese.

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Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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