Omicidio a San Marco Evangelista: la vittima è Stefano Margarita
Un probabile regolamento di conti legato alla spartizione di proventi illeciti ha portato alla tragica morte di Stefano Margarita, 25enne residente a Secondigliano, quartiere napoletano noto per le tensioni legate al crimine organizzato. La vittima è stata accoltellata martedì 8 luglio nel tranquillo comune di San Marco Evangelista, alle porte di Caserta. Con lui è rimasto ferito anche un amico di 24 anni, attualmente ricoverato ma fuori pericolo.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri della Compagnia di Caserta e dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, coordinata dal pm Gerardina Cozzolino, Margarita e il suo amico si sarebbero recati nella cittadina casertana per un confronto con un 31enne, fermato insieme al padre di 57 anni con l’accusa di concorso in omicidio. L’episodio sembra collegato a una controversia relativa ai proventi di truffe agli anziani o a questioni legate allo spaccio di sostanze stupefacenti.
La lite per i soldi delle truffe agli anziani
Le indagini sono ancora in corso per chiarire i dettagli della vicenda, anche se le immagini delle telecamere di videosorveglianza hanno fornito elementi fondamentali. Margarita era arrivato in auto da Secondigliano con tre amici, raggiungendo l’abitazione del 31enne in viale della Libertà, una zona molto frequentata da famiglie e bambini, vicina alla villetta comunale.
Sarebbero arrivati a San Marco Evangelista per reclamare i soldi di alcune truffe perpetrate ai danni di persone anziane. Un regolamento di conti, dunque, ci sarebbe dietro il litigio sfociato poi in omicidio avvenuto nella tarda serata di lunedì 7 luglio a San Marco Evangelista, nel Casertano.
Chi è Stefano Margarita
Gli animi si sono subito surriscaldati nei confronti del 31enne M. C., di San Marco Evangelista, e successivamente sarebbe intervenuto in sua difesa il padre (A. C., 57 anni). La discussione sui soldi sarebbe iniziata tra il 24enne e il gruppo napoletano in auto. Poi dalla vettura sono arrivati a piazzetta Libertà.
Nonostante la sua giovane età Margarita era già padre di un figlio che definiva il centro della sua vita. Viveva nelle palazzine popolari di via Cupa Spinelli, nel quartiere Chiaiano. Era molto attivo su Facebook e TikTok. Tra le immagini, oltre i viaggi con la famiglia, un tatuaggio con la Statua della Libertà che gli copre quasi l’intero braccio sinistro.
Comunità sotto choc e richieste di sicurezza
L’episodio ha scosso profondamente la comunità di San Marco Evangelista, un paese noto per la sua tranquillità. Molti residenti hanno voluto precisare che la villetta comunale, luogo vicino al delitto, non è un punto di spaccio, cercando di evitare generalizzazioni. Le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente per prevenire eventuali tensioni e mantenere la calma nel pronto soccorso e nella zona interessata.
Il coltello utilizzato per il delitto è stato ritrovato dai carabinieri, ancora sporco di sangue, ma restano aperti molti interrogativi sulla dinamica precisa: chi ha inferto le coltellate e quanti esattamente fossero coinvolti nel gruppo partito da Secondigliano. La Procura sta approfondendo anche la posizione dei fermati e raccogliendo testimonianze per ricostruire con precisione la tragedia.