Samuel Acquisto, a destra con CalvarusoSamuel Acquisto, a destra con Calvaruso

Il 18enne è accusato di strage: ‘Non c’entro niente’

È stato fermato anche il secondo ragazzo coinvolto nella sparatoria avvenuta a Monreale, in provincia di Palermo, che ha causato la morte di tre ventenni. Si tratta di Samuel Acquisto, appena diciottenne, indicato dai testimoni come colui che guidava la moto e incitava l’amico a sparare.

Incastrato dai testimoni e dalle telecamere: avrebbe istigato l’amico a sparare

Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il giovane avrebbe accompagnato Salvatore Calvaruso, già in carcere per l’omicidio, durante la notte di sangue in via D’Acquisto. I due, giunti da Palermo nel quartiere dello Zen, sarebbero rimasti coinvolti in una rissa nata da un rimprovero sulla guida pericolosa di una moto. Poco dopo, Calvaruso ha estratto una pistola e aperto il fuoco sulla folla, uccidendo Salvatore Turdo, Andrea Miceli e Massimo Pirozzo, tutti tra i 20 e i 22 anni.

Gli otto testimoni oculari hanno riconosciuto Acquisto in foto e descritto la sua presenza attiva durante l’agguato. Fondamentali anche le immagini delle telecamere di videosorveglianza che mostrano la moto condotta dal ragazzo, una BMW poi rinvenuta dalle forze dell’ordine. “Ha certamente istigato, rafforzato e determinato, nonché agevolato, la condotta esecutiva di Calvaruso e degli altri complici allo stato ignoti” – viene evidenziato dalla ricostruzione della Procura.

Samuel Acquisto si è presentato spontaneamente in questura

Acquisto, forse nel tentativo di anticipare il proprio arresto, si è presentato spontaneamente in questura, accompagnato dal suo avvocato. Ha dichiarato di sentirsi in colpa ma ha negato di aver avuto un ruolo diretto. “Non c’entro con la sparatoria”, ha affermato. Tuttavia, le sue dichiarazioni sono state smentite dai fatti: era alla guida della moto e ha tentato di coprire Salvo Calvaruso, negando perfino di averlo visto sul luogo della strage. I due sono molto amici come testimoniano le numerose foto insieme sui social. Inoltre fino a pochi anni praticavano entrambi la boxe.

Per la Procura, invece, non ci sono dubbi: Acquisto ha avuto un ruolo decisivo nella dinamica dell’agguato. Il suo comportamento è stato considerato di istigazione e agevolazione dell’azione criminale, aggravata dal fatto che l’episodio si è verificato in una zona affollata, mettendo in pericolo decine di persone. Sono stati sparati oltre 20 colpi di pistola, molti dei quali ad altezza d’uomo, tra passanti e avventori dei locali della zona.

Il reato contestato è quello di strage, e ora spetterà al giudice per le indagini preliminari decidere se convalidare il fermo.

Intanto proseguono le indagini per individuare gli altri complici. Le autorità ritengono che Calvaruso non abbia agito da solo e che almeno un altro ragazzo abbia sparato. Alcuni testimoni parlano di più armi in azione quella sera.

Caccia ai complici

I familiari delle vittime attendono risposte e giustizia, mentre il bilancio della notte di violenza è devastante: tre giovani vite spezzate e due feriti gravi. La comunità di Monreale è sotto choc, e monta la rabbia per una tragedia che, secondo molti, poteva essere evitata.

Per gli inquirenti, i due fermati facevano parte di un gruppo violento e ben organizzato. Il fatto che abbiano viaggiato fino a Monreale armati, pronti a reagire anche con le armi, solleva pesanti interrogativi su controllo del territorio, sicurezza urbana e responsabilità educative.

Ora si attende la decisione del gip. Ma la procura è chiara: “Non ci sono dubbi sulla natura della strage”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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