La rabbia del partner di Diana Canevarolo
Il dolore privato diventa scontro pubblico nel caso della morte di Diana Canevarolo, la donna trovata agonizzante lo scorso 4 dicembre a Torri di Quartesolo e deceduta successivamente in ospedale. A intervenire con parole durissime è stato il compagno, Vincenzo Arena, che a Storie Italiane su Rai 1 ha risposto alle dichiarazioni del fratello della vittima, definendole senza mezzi termini “eresie”.
“Io vorrei sapere perché invece di pensare alla sorella e metterla in pace con una degna sepoltura, si mette a fare queste cose in tv. Io non ho parole” – ha detto Arena, visibilmente provato, rivolgendosi idealmente al cognato davanti alle telecamere. L’uomo ha riferito che negli ultimi tempi c’era stato anche un riavvicinamento e che gestivano insieme “un baretto di un’associazione sportiva calcistica”.
Il rapporto con il cognato: “Pensi a dare una degna sepoltura alla sorella”
Nel corso dell’intervista con Eleonora Daniele, Vincenzo Arena ha ricostruito il rapporto praticamente inesistente con il fratello di Diana. “In vent’anni che stavo con lei, l’avrò visto forse sette o otto volte”, ha spiegato. “Non abbiamo mai litigato, ma non frequentava la nostra casa. Non chiamava mai la sorella e lei se ne lamentava”.
Arena ha chiarito di aver invece un legame molto stretto con la sorella di Diana, Katia, definita “una seconda mamma” per suo figlio. Un dettaglio che, secondo il marito, smentirebbe l’idea di una famiglia costantemente presente e informata sulla vita della donna.
Le ultime ore di Diana Canevarolo
Uno dei passaggi più toccanti dell’intervento televisivo riguarda la ricostruzione delle ultime ore prima del ritrovamento del corpo. “Come tutte le sere era uscita a fumare. Io sono andato a dormire alle 23:20”, ha raccontato Arena. “Mi sono svegliato alle 5:20 e appena l’ho vista ho cercato di soccorrerla. Era fredda”.
Il partner della 49enne ha spiegato di non essere riuscito neppure a comporre il numero del 118 per lo shock, chiedendo aiuto al figlio, mentre lui stesso praticava il massaggio cardiaco fino all’arrivo dei soccorritori. “Non ho sentito urla”, ha precisato, respingendo indirettamente ipotesi di colluttazioni o segnali di violenza avvenuti in casa.
Una relazione complessa, ma senza conflitti recenti
Arena ha confermato che lui e Diana vivevano una separazione in casa, ma ha sottolineato come negli ultimi tempi fosse in corso un riavvicinamento. “Non avevamo un rapporto conflittuale”, ha detto. “L’avevo coinvolta in un progetto all’associazione sportiva, lei era entusiasta”.
Un quadro che si scontra con alcune voci circolate nelle ultime ore, comprese ipotesi di denunce per stalking o tensioni pregresse. Incalzato in un’altra trasmissione, Ore 14, su presunte segnalazioni del passato, Arena ha aggiunto: “Non lo posso sapere, lei faceva la sua vita. Andava a lavoro, poi veniva giù mi dava una mana. Andava a casa a cucinare” con l’avvocato che è intervenuto quando è stato chiesto se era a conoscenza di possibili frequentazioni della donna. “Il marito è sempre l’ultimo a saperlo. Tutte le ipotesi sono aperte, bisogna vedere cosa c’è in questo telefonino”.
“Vogliamo solo pace e verità”
Il punto fermo, ribadito più volte, resta uno solo: la richiesta di silenzio e rispetto. “Quello che vogliamo io e mio figlio è che Diana abbia una degna sepoltura”, ha dichiarato il marito. “Noi dobbiamo stare in pace. Non vi dico cosa succede la sera a casa: lo sappiamo solo noi”.
Arena ha anche escluso, per quanto a sua conoscenza, che qualcuno potesse volere del male alla compagna: “Si faceva voler bene da tutti”. Un auspicio accompagnato dalla speranza che le indagini possano chiarire al più presto quanto accaduto, senza processi mediatici anticipati.
Stop alle interviste, resta lo scontro mediatico
Dopo l’intervento televisivo a Ore 14, Vincenzo Arena ha annunciato che non rilascerà più interviste. “É l’ultima trasmissione nella quale vado, sono andato in tutti i programmi in cui hanno detto sciocchezza. E la sciocchezza l’ha detto anche il fratello. Lui non sapeva niente di noi. Quello che sapeva qualcosa è la sorella che era una seconda madre per mio figlio”.
Quest’ultima ha riferito che Diana Canevarolo non le diceva nulla della situazione in casa. “L’ultima volta che l’ho vista era tranquillissima”. Nel frattempo, la vicenda di Diana Canevarolo resta sospesa tra indagini in corso, tensioni familiari e un dolore che, per chi resta, chiede soprattutto silenzio, rispetto e verità.

