Cosa è successo oggi ad Anzio e Tarquinia?
Giornata tragica sulle coste del Lazio. Tre persone hanno perso la vita in mare sabato 26 luglio: due fratelli sono annegati ad Anzio, mentre un 47enne è morto a Tarquinia, nel Viterbese. In entrambi i casi, le vittime si sono lanciate in acqua per salvare dei familiari in difficoltà, ma non ce l’hanno fatta.
Chi sono le vittime dell’annegamento ad Anzio?
I due uomini morti ad Anzio erano fratelli di 55 e 58 anni. L’allarme è scattato poco dopo le 17, quando il più giovane si è tuffato in mare per fare un bagno ed è stato subito trascinato al largo dalla corrente. Il fratello, vedendolo in difficoltà, si è tuffato per aiutarlo. Purtroppo, entrambi sono rimasti vittime della forza del mare, forse anche a causa di una buca improvvisa nel fondale. Il dramma si è verificato nel tratto di litorale antistante lo stabilimento balneare “Dea Fortuna”.
I due sono stati recuperati e riportati a riva, ma i tentativi di rianimazione si sono rivelati inutili. Due bagnini intervenuti nel salvataggio sono stati colti da malore e trasportati in ospedale in codice giallo, mentre un terzo ha rifiutato il ricovero.
A Tarquinia la drammatica morte di Alessandro D’Angelo
A Tarquinia, la terza vittima è il 47enne Alessandro D’Angelo, originario di Fonte Nuova (provincia di Roma), che si trovava in spiaggia con la famiglia. Dopo aver visto la moglie e i figli in difficoltà mentre nuotavano a largo, si è tuffato senza esitare per salvarli.
Tuttavia, durante il tragitto, il 47enne ha avuto un improvviso malore o una crisi fisica, e non è più riemerso. I bagnini presenti sono riusciti a salvare la moglie e i figli, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Il corpo è stato riportato a riva, e la salma è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Quali sono le cause dell’annegamento?
Le autorità stanno cercando di ricostruire con precisione la dinamica degli eventi. Ad Anzio, la forte corrente e un fondale irregolare potrebbero aver contribuito alla tragedia. A Tarquinia, il malore improvviso potrebbe aver impedito all’uomo di restare a galla.
In entrambi i casi, le vittime si sono lanciate in acqua per aiutare persone care, dimostrando un estremo atto di coraggio che purtroppo ha avuto un epilogo drammatico.
Quali sono i rischi del mare in queste giornate estive?
Giornate come questa mettono in evidenza i pericoli del mare, soprattutto in presenza di correnti forti, fondali variabili e mancanza di consapevolezza delle condizioni meteo-marine. Anche chi è in buona salute può ritrovarsi in difficoltà improvvisamente, specialmente quando si lancia in soccorso senza mezzi adeguati.
Inoltre, la prontezza dei bagnini non sempre può bastare: la tempestività è fondamentale, ma il mare aperto può risultare letale anche per i soccorritori.
Intervento delle autorità: cosa succede ora?
Sul posto sono intervenuti il 118, la Guardia Costiera di Civitavecchia e le forze dell’ordine locali. Le salme sono state affidate all’autorità giudiziaria per i rilievi del caso. In parallelo, si stanno raccogliendo testimonianze per chiarire con esattezza le dinamiche delle due tragedie.
Conclusione: Dolore e cordoglio per tre vite spezzate dal mare
Tre vite spezzate da gesti di coraggio e amore verso i propri familiari. Il dolore delle famiglie coinvolte è immenso, e le comunità locali sono scosse. Questi episodi rappresentano un monito sulla necessità di rispettare sempre le condizioni del mare, anche nei momenti in cui prevalgono l’istinto e l’altruismo.
Le autorità rinnovano l’invito alla prudenza e al rispetto delle indicazioni della Guardia Costiera e dei bagnini, soprattutto nei giorni in cui il mare è agitato o in presenza di correnti insidiose.