Riapertura anticipata della piattaforma: cosa cambia da oggi
La piattaforma Carta del Docente è tornata operativa dal 19 novembre 2025 alle ore 12, con un anticipo sorprendente rispetto alle previsioni iniziali. Solo pochi giorni fa era stato annunciato che il sistema sarebbe ripartito a gennaio 2026, provocando forte tensione tra insegnanti, sindacati e personale scolastico che attendevano da settimane la possibilità di utilizzare i fondi residui dell’anno precedente
L’annuncio ufficiale del Ministero dell’Istruzione e del Merito è arrivato con un avviso pubblico che sancisce la riattivazione immediata della piattaforma per i residui 2024/2025 e per gli importi dovuti in seguito a sentenze. Una notizia accolta con soddisfazione dal mondo della scuola, che da tempo chiedeva certezze.
A rivendicare l’anticipo è soprattutto la Gilda degli Insegnanti, tra i sindacati più attivi nel denunciare il ritardo nell’erogazione del bonus. «Finalmente le nostre innumerevoli richieste sono state accolte», ha dichiarato il coordinatore nazionale Vito Carlo Castellana, definendo questo risultato “un traguardo per tutto il corpo docente”. Ma le richieste non si fermano qui: il sindacato rilancia la necessità di garantire che il bonus rimanga pari a 500 euro, come stabilito dalla normativa originaria, e che la sua validità venga estesa all’intero anno solare, non soltanto fino al 31 agosto, con un adeguamento progressivo all’aumento del costo della vita. La battaglia, di fatto, resta aperta.
Cos’è la Carta del Docente e chi può utilizzarla
La Carta del Docente è un bonus annuale da 500 euro, introdotto con la legge 107/2015 “La Buona Scuola”, destinato all’aggiornamento professionale dei docenti di ruolo delle scuole statali. Può essere utilizzato per l’acquisto di libri, software, hardware, biglietti per teatri e musei, corsi di formazione, master e percorsi universitari coerenti con il profilo professionale.
Ne possono usufruire tutti i docenti di ruolo, compresi i part-time, coloro che si trovano in anno di prova, in comando o in distacco, i dichiarati inidonei per motivi di salute e i docenti impegnati nelle scuole italiane all’estero. L’accesso alla piattaforma cartadeldocente.istruzione.it avviene tramite Spid o Cie. Da oggi è quindi possibile utilizzare i fondi residui e gli importi riconosciuti dai ricorsi, mentre per i nuovi accrediti del 2025/2026 bisognerà attendere gennaio.
La Carta del Docente è utilizzabile per:
- libri e pubblicazioni;
- hardware, software, device digitali;
- biglietti per musei, teatri, cinema ed eventi culturali;
- corsi di formazione, master e università coerenti con il profilo professionale.
Ne hanno diritto:
- docenti di ruolo full-time e part-time,
- docenti in anno di prova,
- in comando o distacco,
- inidonei per motivi di salute,
- docenti nelle scuole italiane all’estero.
La piattaforma è accessibile tramite SPID o CIE.
‘La scuola italiana non cerca privilegi’
Sul tema del finanziamento alla scuola e della Carta docente interviene anche la Uil Scuola Rua, con toni duri verso l’attuale legge di bilancio 2026. «La scuola italiana non cerca privilegi: chiede solo di poter fare il suo lavoro», ha affermato il Segretario generale Giuseppe D’Aprile durante il sit-in di piazza Vidoni, organizzato da Cisl Scuola, Uil Scuola Rua, Snals Confsal, Gilda Unams e Anief.
Secondo D’Aprile, la manovra attualmente in discussione “non assicura risorse adeguate né al personale né al funzionamento delle scuole”. I sindacati contestano tagli agli organici, riduzione dei posti per docenti e ATA, obbligo di coprire internamente le supplenze brevi fino a dieci giorni e l’assenza di risorse strutturali per il rinnovo contrattuale 2025/2027.
La protesta dei sindacati: “Scuola non più considerata un costo”
«Siamo in piazza perché la scuola non può più aspettare. Non servono slogan politici, servono scelte concrete», ha ribadito D’Aprile, chiedendo investimenti stabili, valorizzazione economica del personale, finanziamento della Carta docente anche per i precari, soluzione definitiva sul tema dei buoni pasto e superamento delle disparità normative tra personale di ruolo e supplenti. La richiesta è chiara: riconoscere la scuola come una responsabilità nazionale, non come un capitolo di spesa da contenere. La riattivazione anticipata della Carta del Docente è una prima risposta, ma il confronto con il Governo proseguirà nelle prossime settimane, in attesa di misure più strutturali a sostegno del mondo dell’istruzione.

