L'ex fidanzato e Chiara PetroliniL'ex fidanzato e Chiara Petrolini

“Ero innamorato di Chiara e penso che lei lo fosse di me”

Con queste parole, Samuel Granelli, ex fidanzato di Chiara Petrolini e padre dei due neonati trovati sepolti nel giardino di casa a Vignale di Traversetolo (Parma), ha aperto la sua deposizione davanti alla Corte d’Assise di Parma.

Il giovane ha parlato al termine della terza udienza del processo contro la 22enne, accusata di omicidio dei due figli neonati. Durante la sua testimonianza, Granelli ha raccontato il loro rapporto, descritto come intenso ma privo di progetti futuri.

“Non abbiamo mai affrontato progetti relativi al futuro — ha dichiarato —. Quando ho saputo del primo ritrovamento sono crollato, non credevo potesse essere vero. Inizialmente mi dissero solo che ero il padre. Quando ho scoperto che lei era la madre, non riuscivo a crederci. Era surreale”.

Poi è stato sollecitato su come si sarebbe comportato se Chiara Petrolini gli avesse riferito di essere incinta. “L’età era molto presto, ma in tutti i casi ne avremmo discusso, non sarei stato contro al 100 per cento” – ha riferito rispondendo alle domande di Nicola Tria, avvocato della ragazza, che gli chiedeva se fosse favorevole ad avere dei figli con lei. “Ci avrei potuto pensare, se la scelta di Chiara era di non tenerlo”


“Mi sembrava il minimo dare un nome ai bimbi”

Granelli ha poi raccontato di essere in cura da una psicologa, per cercare di affrontare il dolore e il trauma legato alla vicenda.

“Mi sta aiutando. Mi sembrava il minimo dare un nome ai bimbi e un degno funerale”, ha aggiunto, con voce commossa.

Durante la sua deposizione, Chiara Petrolini è rimasta in aula, seduta accanto al suo legale, Nicola Tria.
Immobile, con le braccia conserte, non ha mostrato reazioni particolari alle parole dell’ex compagno.


Il rapporto e la questione delle precauzioni

Nel corso del controesame del pubblico ministero, Granelli ha risposto anche a domande riguardanti il loro rapporto intimo e l’uso di precauzioni.

“Contraccettivo? Non sempre. Io poche volte, e per quanto mi risultava lei sì. Ma lei era consapevole che non aveva protezioni. Se non era protetto, era comunque voluto. Succedeva, non c’erano problemi”, ha dichiarato.

Alla domanda se sapesse per certo se Chiara usasse anticoncezionali, ha risposto:

“Non lo diceva mai, lo davo per scontato. Non ne abbiamo mai parlato approfonditamente. Il primo anno di relazione sapevo che prendeva la pillola, ma non sapevo che tipo di pillola fosse”.

Riguardo alla pillola del giorno dopo, il giovane ha aggiunto:

“Non so per certo se l’abbia mai presa”.


“Non ho mai sospettato che fosse incinta”

Granelli ha poi ripercorso i momenti della loro relazione e della successiva rottura.

“Ci siamo fidanzati a 16-17 anni. Nel 2022 ci siamo lasciati, poi ci siamo rimessi insieme nel settembre 2023, poco prima che scoppiasse il caso. Non ho mai avuto la percezione che potesse essere incinta. Mai un sospetto, mai un segnale, neanche quando era svestita”.

Il giovane ha anche ricordato la conversazione in cui Chiara gli parlò del ritrovamento del primo neonato.

“Mi disse che avevano trovato un bambino nel giardino di casa, ma non mi disse che era suo”.


Foto del neonato in aula, Chiara Petrolini chiede di uscire

Durante la proiezione in aula della fotografia del neonato senza vita, ritrovato il 9 agosto 2024 sul prato del giardino a Vignale di Traversetolo, Chiara Petrolini ha chiesto di uscire dall’aula, visibilmente scossa.

Si tratta della seconda volta che la 22enne lascia l’aula durante la visione delle immagini dei due piccoli.
In quel momento, anche i genitori della ragazza, presenti tra il pubblico, hanno abbassato lo sguardo.
Dopo alcuni minuti, Chiara è rientrata per seguire il proseguimento dell’udienza.

La testimonianza era quella del medico del 118 Paolo Spada, il primo soccorritore arrivato sul luogo del ritrovamento del secondo neonato.


Le parole di un amico della 22enne

Nel corso della stessa udienza ha deposto anche un amico della giovane imputata, che ha raccontato di aver cercato di capire il silenzio di Chiara.

“Mi disse che non sapeva, c’erano momenti in cui avrebbe voluto tenerlo e altri no, ma non voleva precludersi la possibilità di essere madre. Poi è andata come è andata”.

L’amico ha aggiunto:

“Ho cercato di capire perché non l’avesse detto a nessuno. Mi dispiace che non si sia fidata. Forse non sarei stato io il primo a doverlo sapere, ma non avrei mai pensato che potesse accadere una cosa simile”.


Un processo complesso e ancora in corso

Il processo contro Chiara Petrolini, accusata di duplice omicidio volontario, prosegue in Corte d’Assise a Parma.
Gli inquirenti stanno ancora ricostruendo le circostanze esatte in cui i due neonati — nati a distanza di mesi — sono morti e come siano stati sepolti nel giardino dell’abitazione familiare.

La difesa, rappresentata dall’avvocato Nicola Tria, punta a chiarire le condizioni psicologiche della giovane donna, mentre la Procura ritiene che la 22enne fosse pienamente consapevole delle proprie azioni.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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