Un puzzle tra governo e banche
Il nuovo capitolo della rottamazione delle cartelle fiscali è al centro del confronto tra governo e banche, con i tecnici impegnati fino all’ultimo a definire i dettagli della misura che entrerà nella prossima legge di bilancio 2025.
Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, la manovra punta a un equilibrio difficile tra coperture pubbliche, sostenibilità finanziaria e accessibilità per i contribuenti.
Sole 24 ore: ‘Rate minime da 100 euro e piani flessibili’
La bozza attuale introduce una rata minima di 100 euro per i pagamenti, così da evitare micropagamenti poco efficienti e ridurre i costi amministrativi.
Chi ha debiti fino a mille euro potrà così seguire un piano più breve, mentre per importi più alti si potrà arrivare fino a 54 rate bimestrali (9 anni).
Previsto anche un pagamento iniziale minimo pari al 5% del debito complessivo, una misura pensata per limitare le adesioni “strumentali”, ovvero quelle di chi partecipa alla sanatoria solo per sospendere fermi amministrativi o pignoramenti senza poi versare le somme dovute.
Perché cambia la soglia della prima casa
Novità anche per la tutela della prima casa.
L’esclusione dal calcolo ISEE sarà valida per immobili fino a 92.000 euro di valore catastale, una soglia più alta di circa 39.000 euro rispetto a quella attuale.
Restano invece esclusi dalla sanatoria i contribuenti che non hanno pagato per cause dolose, le multe, l’IMU e altre imposte locali.
Cosa succede se non si paga
Uno dei punti più discussi riguarda la decadenza dal beneficio.
In passato bastava saltare una sola rata per perdere la possibilità di continuare. Ora, invece, la nuova rottamazione prevede che la decadenza scatti solo dopo due rate non pagate, anche non consecutive.
Una modifica chiesta dalla politica per rendere la misura più “umana” e accessibile, senza penalizzare chi attraversa difficoltà temporanee.
Equilibrio tra cassa e consenso
La sfida resta quella di conciliare le richieste dei partiti con la tenuta dei conti pubblici.
Le precedenti quattro rottamazioni hanno incassato solo il 41% delle somme previste, con circa 48 miliardi di mancati versamenti.
Da qui l’esigenza di una formula che unisca serietà nei pagamenti e possibilità di adesione ampia, in particolare per i cittadini che hanno dichiarato ma non hanno potuto versare per problemi economici.
Un’ultima partita da chiudere
La misura, spiega Il Sole 24 Ore, potrebbe essere inserita in Consiglio dei Ministri già entro venerdì, salvo slittamenti.
Resta da definire l’accordo finale sul coinvolgimento degli istituti di credito, chiamati a gestire i flussi di pagamento e a garantire la sostenibilità della manovra.
La “rottamazione numero cinque” — come già la chiamano negli ambienti tecnici — si candida a diventare una delle misure simbolo della prossima legge di bilancio: un tentativo di equilibrio tra rigore fiscale e sostegno ai contribuenti in difficoltà.