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Tabaccaio sorprende ladro in casa nel Frusinate, spara e lo uccide: ‘Stava per farlo lui, mi sono difeso’

Aveva una pistola ed ho sparato per difendermi“. Nella serata di lunedì 25 ottobre Sandro Fiorelli, 59 anni tabaccaio di Santopadre, in provincia di Frosinone, si è trovato faccia a faccia con il ladro che si era introdotto nella sua abitazione. Il 34enne Mirel Joaca-Bine gli avrebbe puntato la pistola e l’uomo avrebbe reagito esplodendo il colpo mortale. In seguito è stato appurato che il malvivente aveva con sé dei documenti rubati ad un persona tuttora residente in Svezia.

In un primo momento era stato riferito che l’arma del malvivente fosse carica e con il colpo in canna ma in seguito è stato precisato che si trattava di una pistola giocattolo. L’uomo ha agito con alcuni complici che si sono avvicinati in auto per comprendere cosa fosse accaduto prima di dileguarsi velocemente in direzione della Casalina.

Sandro Fiorelli e il figlio hanno sorpreso il 34enne rumeno al rientro nella villetta di Santopadre, complici in fuga

Sandro Fiorelli e il figlio avevano chiuso da poco l’attività commerciale in Piazza Marconi e, intorno alle 19:30, si apprestavano a rientrare nella villetta in via Decime, contrada Valle. Il 59enne lascia il congiunto davanti all’abitazione e va a parcheggiare l’auto in garage. Pochi istanti dopo viene richiamato dal figlio che sente dei rumori provenire dal secondo piano, dove ci sono le camere da letto, ed immediatamente lancia l’allarme: “Ci sono i ladri in casa”.

Il padre recupera il fucile da caccia e si trova di fronte Mirel Joaca-Bine con la pistola in mano. Il commerciante, temendo la reazione del ladro, spara per primo. Il 34enne cade a terra esamine mentre il figlio allerta immediatamente i soccorsi e le forze dell’ordine. Quando arrivano gli operatori del soccorso non possono far altro che accertare il decesso del rumeno.

Il tabaccaio agli inquirenti: ‘Me lo sono trovato di fronte, stava per fare fuoco’

Nel frattempo carabinieri e polizia sono a caccia dei complici dell’uomo. Secondo una prima ricostruzione potrebbe trattarsi di una banda di rapinatori che da tempo imperversa sul territorio del Sorano. Sul caso indaga la Procura di Cassino con il pm, la dottoressa Marina Marra, che ha disposto l’autopsia sulla salma. Nella notte in caserma è stato ascoltato per ore Sandro Fiorelli che agli inquirenti ha spiegato che il ladro gli ha puntato la pistola addosso ed ha sparato per difendersi.

“Mi si è parato davanti mentre facevo il giro della villetta quando ho capito che c’era qualcuno in casa. È uscito dal portone finestra del piano superiore ed evidentemente voleva scappare ma quando mi ha visto stava per fare fuoco” – ha riferito agli uomini dell’Arma il 59enne di Santopadre. Le perizie balistiche e l’incrocio delle testimonianze stabiliranno se si tratta di legittima difesa o se ci sia stato un eccesso colposo.

La falsa identità: il ladro si era impossessato dei documenti di Mirel Joaca-Bine

Successivamente è emerso che il vero Mirel Joaca-Bine (foto), originario di Brasov, è vivo e da tempo si è trasferito in Svezia. L’uomo ha detto di essere stato vittima di un furto d’identità. Quel ladro che si è introdotto nella villetta del tabaccaio, trovando la morte, aveva un tessera di riconoscimento con dati anagrafici che il rumeno aveva perso tanti anni fa

Redazione
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Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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