Tragedia sfiorata sulle montagne della Valtellina
Uno scuolabus con a bordo sette studenti tra i 13 e i 17 anni è precipitato per circa otto metri nel torrente Frodolfo, dopo essere uscito di strada lungo la Statale 300 del Passo di Gavia, in località Sant’Antonio di Valfurva.
L’incidente è avvenuto intorno alle 7.30 del mattino, mentre il mezzo era diretto verso Bormio, per accompagnare i ragazzi a scuola. Sul posto sono intervenuti in pochi minuti i Vigili del Fuoco, i Carabinieri della Compagnia di Tirano, il 118 e le squadre Anas, che hanno immediatamente chiuso la strada per consentire le operazioni di soccorso e messa in sicurezza.
Secondo una prima ricostruzione, lo scuolabus – un mezzo da circa 50 posti – avrebbe sfondato il guardrail in prossimità di una curva, precipitando nel greto del torrente e ribaltandosi su un lato. Le prime testimonianze parlano di un volo di 7-8 metri prima dell’impatto con l’alveo.
Il salvataggio e i primi soccorsi
I passeggeri, pur sotto shock, sono riusciti a uscire autonomamente dal mezzo. Quattro ragazzi sono stati trasportati all’ospedale Morelli di Sondalo per accertamenti: fortunatamente le loro condizioni non destano preoccupazioni e sono stati tutti dimessi con prognosi di pochi giorni.
Più serie invece le condizioni dell’autista, un uomo di 39 anni, ricoverato sempre a Sondalo. Non sarebbe in pericolo di vita, ma i medici stanno valutando l’ipotesi di un malore improvviso che potrebbe aver causato la perdita di controllo del veicolo.
I Vigili del Fuoco del Comando provinciale di Sondrio, insieme a quelli del distaccamento di Valdisotto, hanno provveduto a mettere in sicurezza il pullman, utilizzando un’autopompa e mezzi di supporto. Le operazioni di recupero, particolarmente delicate per la posizione del mezzo, sono state completate nel pomeriggio grazie all’intervento di una ditta specializzata.
Le indagini sulla dinamica
Gli inquirenti stanno ora lavorando per ricostruire la dinamica esatta dell’incidente. Gli accertamenti tecnici si concentrano su due ipotesi principali: un malore del conducente o un guasto meccanico.
Sul punto dell’impatto, lungo il chilometro 5,4 della Statale 300, il guardrail presenta un’ampia sezione divelta, segno di un urto violento e improvviso.
Nonostante il volo, la struttura del mezzo ha retto, evitando conseguenze più gravi. Un elemento che, come sottolineano i Vigili del Fuoco, “ha fatto la differenza tra un incidente drammatico e una tragedia”.
Le reazioni e il ringraziamento delle istituzioni
Il sottosegretario all’Istruzione, Paola Frassinetti, ha espresso la propria vicinanza alle famiglie e ringraziato i soccorritori:
“Desidero rivolgere un sincero ringraziamento ai Vigili del Fuoco del distaccamento di Valdisotto e ai Carabinieri della Compagnia di Tirano per la tempestività con cui sono intervenuti. Il loro lavoro ha evitato che questa mattina si trasformasse in un dramma nazionale”.
Sui social e nelle chat locali di Valfurva, decine di genitori e insegnanti hanno espresso sollievo e gratitudine per l’esito quasi miracoloso dell’incidente. “Poteva andare molto peggio”, scrive una mamma. “È un miracolo che quei ragazzi siano salvi.”
Statale chiusa e disagi alla viabilità
La Statale 300 del Gavia è rimasta chiusa per diverse ore per consentire le operazioni di recupero del bus e la rimozione dei detriti dal letto del torrente. La circolazione è stata temporaneamente deviata sulle strade secondarie che collegano Valfurva a Bormio, provocando disagi ai residenti e ai pendolari.
Un incidente che riaccende il tema della sicurezza
L’episodio riporta in primo piano il tema della sicurezza dei trasporti scolastici nelle aree di montagna, dove strade strette, condizioni meteo variabili e percorsi tortuosi aumentano il rischio.
Le autorità provinciali hanno già annunciato una verifica straordinaria sul parco mezzi e sulle condizioni delle principali arterie della Valtellina, in particolare nei tratti esposti a cedimenti o frane.
Per ora, resta la paura, ma anche la consapevolezza che, stavolta, il destino e la prontezza dei soccorritori hanno evitato il peggio.

