Il video dei carabinieri: la storia cambia volto
Due riprese, una data e un orario: 20:51 del 24 novembre. Tatiana Tramacere, 27 anni, scompare di casa la mattina e riappare per mano delle telecamere la sera, tranquilla, camminando accanto a Dragos Ioan Gheormescu. I due entrano senza esitazioni nella palazzina dove il 30enne vive, a poche centinaia di metri da casa della ragazza. Da quel portone, Tatiana non uscirà più per undici giorni, mentre l’Italia la cerca ovunque credendo al peggio, mentre Nardò si riempie di volantini, appelli televisivi e speranze fragili.
Quelle immagini diffuse dai carabinieri non raccontano solo un passaggio, ma ciò che è mancato per quasi due settimane: la verità dei movimenti, la volontà di lei, l’intimità di un gesto che appare lontano dall’idea di costrizione. Una mano appoggiata all’altra, una vicinanza che non sembra temere telecamere, né domande.
Dragos: ‘L’affetto per Tatiana non mi ha fatto comprendere le conseguenze’
Dragos parla brevemente ai giornalisti. È visibilmente provato, quasi colto da un improvviso ritorno alla realtà: “Questa notte presso il comando dei carabinieri di Lecce ho riferito integralmente tutti i fatti che riguardano la mia persona e in generale la scomparsa di Tatiana.
In particolare confermo che il forte sentimento di affetto reciproco tra me e Tatiana, che si è consolidato con la convivenza di fatto in questi giorni, non mi ha fatto ben comprendere le conseguenze, anche di natura pubblica, derivanti da questa nostra avventura che ripeto era di comune accordo. Da parte mia ho voluto tutelare Tatiana nelle sue scelte personali di cambiare vita” – ha sottolineato il 30enne.
“Profondamente rammaricato e anche alla luce della giornata di ieri e dell’intervento degli organi di polizia chiedo scusa ai genitori e ai parenti di Tatiana, ai militari dell’Arma intervenuti, ai magistrati e a tutta la comunità di Nardò e in particolare alla signora Teresa e ai suoi figli proprietari della casa dove vivo”.
Undici giorni in una mansarda, la svolta dopo Chi l’ha visto: ‘Gli ho consigliato di dire la verità’
Il Tg1 ha mostrato in esclusiva quelle stanze. Cinquanta metri quadri ridotti a bunker domestico: mozziconi ovunque, piatti accumulati, vestiti a terra, finestre sbarrate. È lì che Tatiana ha scelto di tacere e farsi dimenticare. Quando i carabinieri sono entrati non l’hanno trovata subito: lei era già salita sul terrazzo, nel buio, chiusa in quello stanzino senza luce che Dragos chiamava mansarda, ma che ieri è diventato simbolo di una scomparsa mai realmente accaduta.
Eppure è proprio lì Tatiana decide di restare mentre fuori le forze dell’ordine setacciano campagne, linee ferroviarie, mare. Non è la storia di un sequestro e l’avvocato di Dragos, Angelo Greco, lo precisa: i primi sospetti caduti sul ragazzo – sequestro, sottrazione – vengono meno. L’avvocato ipotizza che dopo l’intervista di Dragos a ‘Chi l’ha visto’ i due giovani possano essersi resi conto “della rilevanza nazionale che aveva assunto la vicenda ed anche delle conseguenze. Vivevano – ha aggiunto – un momento di affetto, di sentimento che magari ha alterato il tutto. Gli ho consigliato di dire tutta la verità e di collaborare per ricostruire i fatti.”.
La scoperta e l’abbaino: ‘Avevano una relazione’
Quando i carabinieri entrano in casa, Tatiana non c’è. Dragos forse sa che sta finendo tutto, forse spera di rinviare. Lei è nascosta, al buio, in un piccolo stanzino sul terrazzo. Un abbaino raggiungibile senza sforzo, un angolo dove sparire dal mondo. Quando la trovano, le sue parole sono essenziali, fragili: «Non ho fatto niente».
La frase di chi teme di essere giudicata prima ancora di essere ascoltata. Le forze dell’ordine hanno ora una certezza: Tatiana e Dragos avevano una relazione. Li riprendono mentre si baciano al parco Raho, li riprendono la sera della scomparsa mentre salgono nella palazzina. Non era un incontro improvviso, ma una scelta condivisa, forse un modo per sottrarsi a qualcosa che non riguarda solo l’uomo che l’ha ospitata.
Il caso #Tatiana, parla Dragos, l'amico che l'ha nascosta in casa.#Tg1 pic.twitter.com/AjC6ZdhCkO
— Tg1 (@Tg1Rai) December 5, 2025
La famiglia, il ritorno e la protezione, il fratello: ‘Sarà lei a raccontarci quando se la sentirà’
Al rientro, il clamore si arresta. Parla il fratello, non per spiegare ma per contenere:
«Ora ha bisogno di pace, tranquillità. Non le abbiamo chiesto nulla. L’abbiamo abbracciata. Sarà lei, quando se la sentirà, a raccontarci. Ha bisogno di recuperare lucidità e comprendere che adesso è tornata a casa. Voglio ringraziare tutti i militari dell’Arma che non ci hanno abbandonato un attimo. Oggi per noi è una giornata di festa» – ha riferito Vladimir Tramacere a Storie Italiane.
“Era spaventata – ha aggiunto -mi ha riconosciuto e abbracciato miei genitori sono tornati a sorridere, a stare tranquilli e a poter ritornare alla vita di 10 giorni fa”. Tornando alla diffusione della notizia del ritrovamento del corpo, poi smentita, Vladimir Tramacere ha chiarito: a situazione sarebbe potuta degenerare, quindi l’unico che forse la folla avrebbe potuto ascoltare ero io, che sono il fratello di Tatiana. Ho fatto il minimo, però è servito ad abbassare la tensione. Non voglio esprimermi sulla possibilità della ‘manipolazione’, saranno gli investigatori con le loro indagini a capire cosa è successo”.
Solo la consapevolezza che Tatiana Tramacere dovrà ricomporsi, come se quei giorni fossero stati un altrove necessario, uno spazio emotivo prima ancora che fisico. Restano gli interrogativi che un intero paese si pone dopo la grande paura e le voci discordanti e preoccupanti circolate prima del ritrovamento.

