Macabra scoperta in una casa di Campi BisenzioMacabra scoperta in una casa di Campi Bisenzio

La scoperta choc: non solo un corpo, ma anche un tesoro nascosto

Non solo un cadavere nascosto in una cassapanca. Nell’abitazione di Lorenzo Paolieri, 32 anni, trovato morto a Sant’Angelo a Lecore, frazione di Campi Bisenzio, gli inquirenti hanno rinvenuto anche decine di migliaia di euro in contanti, custoditi in vari punti della casa. Un dettaglio che aggiunge un nuovo e inquietante tassello a una vicenda già carica di ombre.

Il denaro, secondo quanto emerso, sarebbe frutto di pensioni mai riscosse e accumulate nel tempo, conseguenza di una profonda sfiducia della famiglia nei confronti di banche e uffici postali. Una scelta che, col senno di poi, contribuisce a delineare un quadro di isolamento totale e di chiusura verso l’esterno.

Il silenzio della famiglia e l’indagine che si complica

Per la morte di Lorenzo Paolieri risultano indagati per occultamento di cadavere e omissione di soccorso la madre Rita Neri, la sorella maggiore Beatrice e il fratello Massimo, 38 anni. Quest’ultimo, comparso davanti al magistrato, si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Un silenzio che pesa, soprattutto alla luce di quanto emerso all’interno dell’abitazione di via Ippolito Nievo: stanze ordinate alternate ad ambienti nel caos, una convivenza difficile e un clima familiare che, secondo gli investigatori, potrebbe aver favorito l’isolamento totale di Lorenzo.

Soldi accumulati e sfiducia nelle istituzioni

Secondo quanto trapelato, la famiglia avrebbe scelto deliberatamente di non affidarsi più a banche e uffici postali. Una decisione maturata nel tempo, forse dopo esperienze negative o presunti raggiri, che avrebbe portato ad accumulare in casa somme importanti.

Una parte consistente del denaro proverrebbe da pensioni mai riscosse, anche perché la madre di Lorenzo non avrebbe rinnovato i documenti necessari negli ultimi anni. Si parla di una cifra complessiva che potrebbe aggirarsi intorno ai 40mila euro, ritrovata in contanti all’interno dell’abitazione.

Una casa chiusa al mondo e una vita ritirata

Il quadro che emerge è quello di una famiglia sempre più isolata. Pochi contatti con l’esterno, relazioni ridotte al minimo, ma allo stesso tempo dispositivi tecnologici moderni presenti in casa. Un paradosso che racconta di un’esistenza vissuta ai margini, chiusa tra quattro mura.

Secondo le prime ricostruzioni, Lorenzo avrebbe scelto volontariamente di ritirarsi dalla vita sociale, fino a scomparire completamente agli occhi del mondo. Resta però da chiarire quando sia avvenuto il decesso e, soprattutto, perché nessuno abbia chiesto aiuto.

Le indagini proseguono tra ombre e interrogativi

Il corpo di Lorenzo, ritrovato rannicchiato in un baule, è ora al centro di accertamenti medico-legali che dovranno stabilire tempi e cause della morte. Nel frattempo, l’abitazione e tutti i materiali rinvenuti restano sotto sequestro.

Quella di Sant’Angelo a Lecore è una storia che continua a sollevare domande inquietanti: una morte silenziosa, una famiglia chiusa nel proprio mondo e un tesoro nascosto che, anziché chiarire, rende il mistero ancora più fitto.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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