Il tratto del Piave dove è annegata la bambina di 10 anniIl tratto del Piave dove è annegata la bambina di 10 anni

Una giornata di svago si trasforma in tragedia

Un caldo pomeriggio d’estate, un fiume, una famiglia riunita per cercare un po’ di refrigerio. Ma quel momento di spensieratezza si è trasformato in un incubo. Una bambina di 10 anni è annegata nel fiume Piave, a San Giacomo di Pederobba (Treviso), sotto gli occhi disperati dei genitori.

Era insieme ai fratelli su una spiaggetta molto frequentata della zona, nei pressi del cementificio Rossi. Intorno alle ore 16 di domenica 29 giugno, la piccola è scomparsa nelle acque del Piave, probabilmente risucchiata da una forte corrente.


Le ricerche e il ritrovamento

Bambina annegata Piave: è questo l’allarme lanciato dai genitori, che improvvisamente non l’hanno più vista riemergere. In pochi minuti è scattata la macchina dei soccorsi. Sul posto si sono precipitati i vigili del fuoco di Treviso, con squadre di terra, elicotteri, specialisti fluviali e i sommozzatori.

Le operazioni sono state rese difficili dalla corrente impetuosa del fiume, ma verso le 17.30 il corpo della bambina è stato rinvenuto senza vita. È stato necessario l’intervento di un gommone per il recupero dal fondale, mentre l’elicottero perlustrava dall’alto nella speranza di trovarla ancora viva.


La pericolosità del fiume Piave

Il fiume Piave, soprattutto nei mesi estivi, si trasforma in una sorta di spiaggia naturale frequentata da numerose famiglie. Ma le sue acque, spesso ingannevoli, nascondono correnti forti e improvvise variazioni di profondità.

L’annegamento della bambina segue di pochi giorni un’altra tragedia: l’annegamento di un giovane di 21 anni, avvenuto a Fagarè, sempre nel Trevigiano. Anche in quel caso si è trattato di una giornata trascorsa tra amici che si è conclusa in tragedia.


Le indagini e il dolore della comunità

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri di Pederobba, che hanno avviato i rilievi e raccolto le testimonianze. La comunità locale è sotto shock, profondamente colpita da un evento che ha strappato una vita così giovane.

La bambina di origini macedoni, residente con la sua famiglia nella zona, era ben conosciuta tra i compagni di scuola e i vicini. Ora il dolore dei genitori si unisce al lutto dell’intera comunità.


Sicurezza in acqua: l’appello delle autorità

La tragica morte della bambina ha riacceso il dibattito sulla sicurezza nei fiumi e sulla necessità di maggiore sorveglianza nelle aree più frequentate per il bagno. Le autorità locali e i vigili del fuoco ricordano quanto sia importante non sottovalutare mai i pericoli delle acque libere, anche nei tratti apparentemente tranquilli.

Evitate di lasciare mai incustoditi i bambini e fate attenzione ai punti non segnalati. In caso di emergenza, chiamare subito il 112 o il 118.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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