Momenti di autentico terrore a bordo di un volo Aeroitalia: decompressione improvvisa, mascherine d’ossigeno, e una manovra d’emergenza salvano 170 passeggeri. Il racconto esclusivo di chi c’era.
Il volo partito con un lieve ritardo e il viaggio che prende una piega drammatica
Quella che doveva essere una normale tratta serale tra Cagliari e Milano si è trasformata, in pochi istanti, in un incubo per i passeggeri del volo Aeroitalia. A bordo, tra loro, anche l’avvocato milanese Rossella Gallo, che ha raccontato in esclusiva la sua esperienza a Mowmag.com.
Il volo, decollato da Cagliari con circa 30 minuti di ritardo, sembrava procedere regolarmente. Ma dopo circa venti minuti dall’inizio del viaggio, qualcosa è cambiato. L’aereo ha improvvisamente cominciato a perdere quota rapidamente. Non una picchiata verticale, ma una discesa costante e veloce, che ha immediatamente messo in allerta i passeggeri.
“Mi sono guardata intorno e ho visto gli altri passeggeri molto agitati. Nessuno capiva cosa stesse accadendo. Si percepiva ansia ovunque”, racconta l’avvocato Gallo.
Le mascherine d’ossigeno e il boato: il momento del panico
Nel giro di pochi secondi, il panico è esploso a bordo. Le luci di emergenza si sono accese e, come descritto dai testimoni, si è udito un forte boato. Un rumore improvviso, simile allo scoppio simultaneo di numerosi airbag: erano i vani delle mascherine d’ossigeno che si aprivano automaticamente, facendo scendere i dispositivi per ogni passeggero.
“È stato come un’esplosione. Tutte le mascherine sono scese contemporaneamente. Alcuni passeggeri, presi dal panico, hanno avuto difficoltà a indossarle. Fortunatamente c’è stato chi, più lucido, ha aiutato gli altri. Io stessa sono stata assistita da una persona accanto a me”, prosegue la testimonianza.
In quei momenti concitati, la sensazione diffusa era di non avere alcun controllo sulla situazione. Il silenzio dell’equipaggio, che per circa trenta minuti non ha potuto comunicare nulla ai passeggeri, ha alimentato ulteriormente la tensione.
La spiegazione del comandante e la manovra salvavita
Solo dopo la stabilizzazione del velivolo, il comandante è riuscito a fornire spiegazioni rassicuranti tramite l’interfono: si era verificato un problema tecnico di decompressione — o pressurizzazione — che ha imposto l’esecuzione di una “discesa performante d’emergenza”, una manovra standard che consente all’aereo di raggiungere rapidamente un’altitudine di sicurezza, dove la respirazione diventa possibile anche senza mascherine.
“Il comandante ci ha spiegato che la discesa serviva per portarci a una quota respirabile. Ha agito prontamente per garantirci la sicurezza. E ci è riuscito”, racconta Rossella Gallo.
Grazie al sangue freddo del comandante e alla professionalità dell’equipaggio, l’aereo ha completato la manovra d’emergenza e ha proseguito il volo fino all’aeroporto di Milano Linate, dove è atterrato in sicurezza tra il sollievo generale.
Il ringraziamento ai piloti: “Ci hanno salvato la vita”
L’avvocato Gallo ha voluto esprimere pubblicamente la sua gratitudine al comandante e a tutto l’equipaggio per la gestione impeccabile della situazione:
“È stato un momento drammatico per tutti. Ma voglio ringraziare sinceramente il pilota: ha mantenuto la calma, ha eseguito la manovra perfettamente e ci ha portati sani e salvi a terra. Non lo dimenticherò mai.”
Cosa significa “discesa performante d’emergenza”
La manovra eseguita dall’equipaggio è una procedura standard nei casi di decompressione rapida in cabina. Quando la pressione interna dell’aereo cala improvvisamente, i livelli di ossigeno diventano insufficienti già a pochi minuti di volo. Per questo i piloti sono addestrati a compiere rapidamente una discesa controllata verso un’altitudine compresa tra i 3.000 e i 4.000 metri, dove l’aria diventa respirabile anche in assenza delle mascherine.
L’esecuzione di questa manovra richiede lucidità, addestramento continuo e nervi saldi: elementi che, in questo caso, hanno fatto la differenza tra il panico e la tragedia.
Aeroitalia: “Priorità assoluta alla sicurezza”
Nelle ore successive all’atterraggio, la compagnia Aeroitalia ha confermato l’accaduto, precisando che l’equipaggio ha operato secondo i più alti standard di sicurezza e che l’aeromobile è stato immediatamente sottoposto a verifiche tecniche approfondite per individuare l’origine del problema di pressurizzazione.
L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (ENAC) ha aperto un’indagine sull’accaduto, come da prassi in questi casi, per valutare ogni aspetto tecnico e procedurale dell’evento.
Un volo che resterà nella memoria
Per i passeggeri del Milano-Cagliari, il volo della sera di martedì resterà scolpito nei ricordi come un episodio drammatico ma fortunatamente a lieto fine. La prontezza dei piloti, l’efficienza dell’equipaggio e la buona sorte hanno evitato conseguenze peggiori.
Resta, però, l’esperienza di un terrore improvviso, vissuto ad alta quota, che nessuno dei presenti dimenticherà facilmente.