Edoardo Bove in lacrime dopo la vittoria dell'amico Flavio Cobolli che dispensa cuori al pubblico di BolognaEdoardo Bove in lacrime dopo la vittoria dell'amico Flavio Cobolli che dispensa cuori al pubblico di Bologna

L’azzurro vince la sfida infinta con Bergs e dedica la vittoria a Edoardo Bove

Un’impresa, una battaglia, un sogno che diventa realtà. Flavio Cobolli porta l’Italia in finale di Coppa Davis dopo una partita drammatica e irripetibile contro il belga Zizou Bergs, vinta al termine di un tie-break interminabile chiuso 17-15. Dopo oltre tre ore l’Arena di Bologna è esplosa di gioia quando il giovane azzurro ha trasformato il match point che ha consegnato al team di Filippo Volandri il punto decisivo per la qualificazione.

Dopo il successo iniziale di Matteo Berrettini su Raphael Collignon, il trionfo di Cobolli ha sigillato il 2-0 che spalanca all’Italia la porta della finale. Gli azzurri attenderanno ora la vincente tra Spagna e Germania.


La maratona di Cobolli: “La partita che sognavo dedicata”, Bove in lacrime

La partita di Cobolli è stata poesia e sofferenza insieme: 6-3, 6-7(5), 7-6(17-15). Uno dei tie-break più lunghi nella storia della Coppa Davis, un set finale che resterà negli annali del tennis italiano.

“Siamo un gruppo di cinque ragazzi che mettono in campo tutto quello che hanno e lottano sempre l’uno per l’altro. Sono riuscito a portare a casa questa vittoria soltanto grazie a loro,” ha dichiarato Cobolli ai microfoni di SuperTennis, emozionatissimo e quasi incredulo per l’impresa appena compiuta.

Poi la dedica, intensa e commossa: “Giocare con un pubblico così caldo è più facile. Ho rischiato un po’, ma era la partita che sognavo. Dedico questa vittoria alla mia famiglia, a mio fratello che non smette di piangere, e al mio amico Edoardo Bove. Spero torni presto a giocare.”

In tribuna, infatti, c’era proprio il centrocampista della Roma, amico d’infanzia di Cobolli, arrivato a Bologna per sostenerlo.


Berrettini, cuore e potenza: “Me la sono complicata, scusate”

Prima della battaglia di Cobolli, era stato Matteo Berrettini a mettere in discesa la sfida. Il romano ha dominato Collignon 6-3, 6-4, in un match in cui ha imposto ritmo e personalità, pur attraversando un momento di difficoltà nel secondo set.

“Pensieri pochi, tanto affetto e tanta voglia di lottare. Mi sono complicato la partita, scusate,” ha detto al pubblico, visibilmente sollevato.

In conferenza stampa ha poi aggiunto: “Sono contento della mia prestazione. Il pubblico è stato determinante, ma non penso di aver vinto solo per quello. Mi sento più maturo, anche nelle emozioni. In passato avrei reagito peggio a un break subito.”

Con quella di oggi, Berrettini porta a 11 le vittorie in singolare in Davis dal 2019 (13 contando anche il doppio).


Un’Arena sold out e un’Italia che sogna

La SuperTennis Arena di Bologna era una bolgia: quasi 10.000 tifosi hanno sostenuto gli azzurri in una delle semifinali più emozionanti degli ultimi anni. L’Italia, nonostante i forfait di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, ha dimostrato compattezza, grinta e un’identità fortissima.

Cobolli lo ha sintetizzato con parole che resteranno scolpite nella memoria degli appassionati: “Ho messo la testa giù. Bisogna lavorare, bisogna continuare. Siamo una squadra unita e stiamo provando a raggiungere il nostro sogno.”


Ora la finale: Italia in attesa di Spagna o Germania

L’ultimo atto si giocherà contro la vincente della semifinale tra Spagna e Germania. Gli iberici, senza Carlos Alcaraz, dovranno fronteggiare Alexander Zverev, mentre l’Italia arriverà con entusiasmo, cuore e una consapevolezza conquistata punto dopo punto.

L’Insalatiera è lì, vicinissima. E l’Italia ci arriva con un eroe inatteso e una squadra che non smette di emozionare.

Di Giuseppe D'Alto

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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