Mauro CoronaMauro Corona

Come affronta Mauro Corona la quotidianità tra salute e famiglia?

Sabato 25 ottobre, Mauro Corona ha parlato a Verissimo dalla sua casa tra modellini di legno e ricordi d’infanzia, in occasione dell’uscita del suo nuovo libro I sentieri degli aghi di pino. L’intervista si apre con un riferimento insolito ma significativo: «Mi hanno ridato la patente con scritto dietro recidivo», dichiara lo scrittore, sottolineando che per lui la vera priorità resta la salute.

Corona, 75 anni, padre di quattro figli — Martina, Marianna, Matteo e Melissa — e nonno di due nipoti, racconta la sua vita privata senza filtri. La figlia Marianna interviene in collegamento video, descrivendo il padre come «un papà sopra le righe, un artista, che ci ha trasmesso valori semplici come la passione per la natura e l’importanza della sfera creativa. Potevamo anche scarabocchiare i muri di casa».

L’autore riflette sulle difficoltà personali e familiari, come la diagnosi di tumore della figlia: «Non ero mai contento, ho avuto molti momenti felici ma non mi bastavano. Ero egoista, volevo qualcosa di più senza sapere neanche cosa. In quel momento, quando tornano dagli esami e so che è tutto a posto, capisco cosa significa la felicità».


Che ruolo ha Mauro Corona come nonno e padre oggi?

Corona racconta il rapporto con i nipoti, cercando di trasmettere la stessa dedizione e affetto che osservava nel nonno paterno: «Vorrei assomigliare a mio nonno paterno, Felice. Parlava pochissimo, due-tre parole l’anno, ma dimostrava affetto con i fatti. Io cerco di essere un nonno affettuoso e un padre diverso dal mio».

La figlia Marianna conferma la metodologia paterna: «Ci sono giornate in cui si può parlare e altre in cui dice “non è giornata”, e lo lascio stare». Corona aggiunge: «I traguardi importanti sono salute, serenità e amicizie coltivate. Per il resto… per andare in ferramenta o in banca serve ancora la patente».


Come gestisce Corona i rapporti con amici e critiche?

Durante l’intervista a Verissimo, Mauro Corona riceve anche un videomessaggio dai suoi amici, mostrando il lato più diretto e ironico del suo carattere. «Parlano del mio caratteraccio ma anche della mia bontà. Pensavo peggio, invece i nemici veri non li ho», commenta.

Rievoca poi un episodio con Ermanno Olmi, regista e sceneggiatore: «Quando vinci la Cannes, gli amici che prima ti salutavano e poi passavano dall’altra parte… è una forma di invidia, problemi esistenziali che vanno gestiti. Ho due miliardi di difetti, ma quello dell’invidia no».


Qual è la visione di Mauro Corona sulla felicità e la vita quotidiana?

Corona sottolinea l’importanza delle piccole gioie e della vita vissuta con intensità: «Ho imparato cos’è la felicità. Probabilmente ho avuto molti momenti felici ma li interpretavo come non felici. Oggi, quando i miei figli tornano dagli esami e mi dicono “Papà, tutto a posto”, capisco la vera serenità».

Non manca una frecciatina alla collega Bianca Berlinguer: «Non dico nulla su di lei perché è permalosa. Allora Bianchina, un abbraccio e un consiglio: lasciami parlare senza interrompermi, e ti bacerò sempre».


Conclusioni giornalistiche

L’intervista conferma il ritratto di Mauro Corona come uomo diretto, ironico e profondamente legato alla famiglia. La conversazione mette in luce la sua filosofia di vita: resilienza, attenzione agli affetti, gestione pragmatica dei problemi quotidiani, e la capacità di affrontare difficoltà personali con ironia e lucidità. Verissimo diventa così il palcoscenico di un racconto autentico e intenso, tra ricordi, affetti e riflessioni profonde sulla vita.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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