Giulia Lavatura TruningerGiulia Lavatura Truninger

È una sentenza che ha lasciato la città attonita quella emessa dalla Corte d’Assise dopo oltre due ore di camera di consiglio: Giulia Lavatura Truninger, la 41enne che lo scorso gennaio si è lanciata dal nono piano con la figlia di sei anni, Wendy, e la loro barboncina Jessy, è stata assolta per incapacità di intendere e di volere.

L’episodio si è consumato la mattina dell’8 gennaio 2024 in via Dradi, nel quartiere periferico di Ravenna. Dopo un volo di circa 28 metri, la bambina e l’animale sono morti sul colpo. La madre, miracolosamente sopravvissuta — forse grazie alle impalcature che circondavano il palazzo per lavori — è stata arrestata ma subito sottoposta a perizia psichiatrica.

Wendy con il barboncino Jessy
Wendy con il barboncino Jessy

Assoluzione per incapacità, ma riconosciuta pericolosità sociale

La perizia ha stabilito che Lavatura Truninger era completamente incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Per questo motivo, i giudici l’hanno assolta per mancanza di imputabilità. Tuttavia, a causa della conclamata pericolosità sociale, è stata disposta per lei la misura della libertà vigilata per almeno un anno.

Dovrà rimanere in una struttura protetta e idonea, senza la possibilità di uscirne se non accompagnata da personale specializzato, e dovrà sottoporsi obbligatoriamente a un percorso terapeutico monitorato dal centro di salute mentale.

Una sentenza condivisa da accusa e difesa

In aula non era presente l’imputata, attualmente ancora ricoverata. Presenti invece il padre e la zia della donna, visibilmente provati. Il marito della 41enne, parte civile nel processo, è stato rappresentato dall’avvocato Massimo Moriglioni.

La sentenza ricalca integralmente le richieste avanzate dal Pubblico Ministero Stefano Stargiotti e dall’avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini, che hanno sostenuto congiuntamente la necessità di una misura non punitiva ma di protezione.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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