Martedì 27 maggio, in prima serata su Rai 2, Mario Balotelli è tra gli ospiti di punta della nuova puntata di Belve, il programma cult ideato e condotto da Francesca Fagnani. L’ex enfant terrible del calcio italiano si è raccontato con il suo consueto mix di schiettezza, ironia e provocazione.
“Avrei potuto fare di più, ma sono felice”
Nel corso dell’intervista, Balotelli ha fatto un bilancio della sua carriera: “Avrei potuto fare di più, ma sono felice di quello che ho fatto”. Attualmente in forza al Genoa, l’attaccante ha ringraziato i tifosi, ma non ha risparmiato critiche alla dirigenza: “Ho fatto una scelta sbagliata per il tipo di società”.
Un futuro lontano dall’Europa
Alla domanda sulle sue prossime mosse, Balotelli ha ammesso: “È difficile che giochi ancora in Italia o in Europa. Ho un’idea? Sì, l’America”. L’intenzione è chiara: “Giocherò due o tre anni ancora prima di smettere. Sarà un trauma atletico, ma quello che ruota intorno al calcio non mi mancherà”.
“Il calcio è un mondo finto”
Uno dei passaggi più intensi dell’intervista arriva quando Balotelli definisce il calcio “un mondo finto”. Una visione disincantata, che conferma il distacco progressivo del giocatore rispetto all’ambiente che lo ha reso famoso.
Il paragone con Messi e Ronaldo
Inevitabile il confronto con i grandi del calcio. Fagnani chiede: “Perché Ronaldo ha vinto 5 Palloni d’Oro e lei no?”. Balotelli risponde: “Si massacra di allenamenti, io no”. E ancora: “Non ho nulla da invidiare a Messi o Ronaldo. Chi ha fatto bene? Lui, c’ha più soldi!”.
Il rapporto con Mourinho e Totti
Balotelli ha parlato anche del suo rapporto con Mourinho: “Eravamo due teste di cavolo, ma come carattere lui è peggio di me!”. Sul “peggior fallo subito” non ha dubbi: “Da Totti! Gli ho scritto: perché mi hai dato un calcio? E lui disse: manco ti ho preso bene”.
Il fallimento dell’Italia ai Mondiali 2014
Sul fallimento azzurro ai Mondiali 2014, Balotelli si difende: “Si gioca in undici. Tanti sono grandi e grossi ma si nascondono facilmente…”. Una risposta che rifiuta l’etichetta di capro espiatorio che gli fu cucita addosso all’epoca.
Le offese razziste: “Non lo rifaranno”
Fagnani ha toccato anche il tema delle offese razziste ricevute in carriera. A Ponte Milvio gli lanciarono banane: “Non lo rifaranno, penso se lo ricordino!”. Alla domanda: “Li ha menati?”, Balotelli risponde con un sorriso: “No…”.
Tra spiriti e tamarrate
Non sono mancati momenti più leggeri. “Ho paura degli spiriti, una volta ho addirittura cambiato casa”, confessa. E sulla celebre esultanza del 2012: “È stata una tamarrata!”.