Lo scontro dopo l’apertura del testamento
L’apertura del testamento di Pippo Baudo, avvenuta nello studio notarile di Bracciano pochi giorni fa, ha acceso i riflettori su un capitolo delicato della vita privata del presentatore scomparso lo scorso 16 agosto al Campus Biomedico di Roma. Il conduttore, re della televisione italiana, ha destinato la sua eredità – stimata in oltre 10 milioni di euro tra immobili, diritti d’immagine e guadagni televisivi – a tre persone: la figlia Tiziana, il figlio Alessandro e la storica segretaria Dina Minna, che con lui ha lavorato per 35 anni.
La diffida legale
La decisione ha scatenato reazioni contrastanti, soprattutto da parte dell’ex moglie Katia Ricciarelli, che in un’intervista al Messaggero ha criticato la scelta del presentatore: “Non ritengo giusto che la segretaria abbia accesso alla stessa quota dei figli”. Dichiarazioni che hanno spinto Dina Minna ad agire legalmente, affidandosi al suo avvocato Jacopo Pensa, il quale ha inoltrato una doppia diffida alla soprano, “per quello che ha detto e per quello che probabilmente dirà”.
Secondo Pensa, la sua assistita “è esasperata da continui interventi che interferiscono nella sua privacy e nei rapporti personali con Baudo”.
Il patrimonio di Pippo Baudo
Il valore dell’eredità è considerevole. Oltre ai cachet milionari per i 13 Festival di Sanremo da lui condotti, Baudo possedeva proprietà immobiliari in diverse città: cinque appartamenti a Roma (tra Prati e il centro), dieci terreni a Noto, sei a Siracusa, un terreno a Fiano Romano e partecipazioni in due società di costruzione in Sicilia. Un patrimonio immobiliare stimato intorno ai 5 milioni di euro, che si somma agli altri introiti professionali accumulati in oltre mezzo secolo di carriera.
La replica della Ricciarelli
Katia Ricciarelli, sposata con Baudo dal 1986 al 2004, ha dichiarato di non essere stata informata né delle condizioni di salute né della morte dell’ex marito: “Non so nemmeno di cosa è morto. Non ho ricevuto una telefonata, un messaggio, nulla”. L’artista ha raccontato di aver appreso la notizia della scomparsa soltanto tramite messaggi di condoglianze di amici e colleghi.
Ha poi ricordato di non aver mai chiesto alcun assegno di mantenimento dopo il divorzio, sottolineando di aver sempre preferito l’indipendenza economica: “Se tutte le segretarie sono trattate così, forse ho sbagliato mestiere”, ha commentato con amarezza.
Attesa per l’intervista a Verissimo
Ricciarelli sarà ospite domenica 14 settembre del programma Verissimo condotto da Silvia Toffanin. L’apparizione televisiva è considerata un punto critico, tanto che la diffida legale di Minna ha effetto immediato su ciò che verrà dichiarato. L’intervista è stata però registrata e bisognerà capire se eventualmente sarà ‘tagliata’ alla luce della presa di posizione della segretaria di Pippo Baudo.
“Vedremo come si svolgerà l’intervista – ha spiegato l’avvocato Pensa – e valuteremo eventuali azioni legali se emergeranno affermazioni denigranti o offensive per la dignità di Minna e per la memoria di Baudo”.
Un’eredità che divide
La vicenda evidenzia le tensioni attorno all’eredità di un uomo che ha segnato la storia della televisione italiana. Da un lato, i figli e la segretaria, destinatari del lascito; dall’altro, l’ex moglie, che pur non avendo diritti legali sull’eredità, rivendica un ruolo affettivo e di riconoscimento pubblico.
La disputa, oltre ad avere risvolti giuridici, tocca corde emotive profonde: la gestione degli ultimi anni di vita del conduttore, il rapporto con la collaboratrice storica e le incomprensioni familiari.