Lucio CorsiLucio Corsi

Un artista fuori dagli schemi, un’esibizione fuori dal tempo e un elogio internazionale che non passa inosservato: Lucio Corsi, rappresentante dell’Italia all’Eurovision Song Contest 2025 di Basilea, ha stregato Ed Sheeran.

«La canzone italiana dell’Eurovision era brillante. Adoro l’ESC.» ha scritto il celebre cantautore britannico in una storia su Instagram, esprimendo il suo apprezzamento per Volevo essere un duro, l’ironico e poetico brano con cui Corsi ha calcato il palco europeo. L’artista ha incassato anche l’incoraggiamento di Olly, vincitore di Sanremo 2025 che ha rinunciato all’Eurovision, che ha condiviso uno scatto con Corsi. “Spacca tutto”.


Tra pacchi di patatine e armonica a bocca: l’Italia che non si prende troppo sul serio

Nel mare di costumi scenici accecanti, fuochi pirotecnici e coreografie spettacolari, Lucio Corsi ha portato l’essenziale. Il suo outfit? Quello già visto a Sanremo: spalline gialle imbottite di pacchi di patatine, e accanto l’inseparabile Tommaso Ottomano, compagno d’avventure e musicista.

La performance europea ha ricalcato quella italiana, ma con un tocco in più: l’armonica a bocca. Pur nel rispetto del regolamento Eurovision (che vieta strumenti suonati dal vivo), Corsi ha trovato un modo creativo per far entrare il suono dell’armonica nel microfono, sostituendolo a brevi versi della canzone. Una trovata ingegnosa che ha fatto centro.


Il significato oltre la gara: parole tradotte e messaggi condivisi

Il suo approccio? Lontano dalla corsa al podio. «Sono qui per fare un’esperienza, non per vincere», ha raccontato nei giorni precedenti alla finale. Per questo ha voluto che il testo del brano fosse sottotitolato in inglese, per far arrivare a più persone possibili il significato delle sue parole: un racconto fragile, ironico e profondamente umano.

«Le parole sono importanti», ha dichiarato. E lo ha dimostrato sul palco, con la sua voce sicura ma mai aggressiva, in un’esibizione accolta con commozione e lunghi applausi dal pubblico della St. Jakobshalle.


Topo Gigio, portavoce dell’Italia: “In bocca al gatto, Lucio!”

Il momento forse più tenero è arrivato poco prima dell’inizio della finale, quando il conduttore Gabriele Corsi ha mostrato a Lucio un videomessaggio del mitico Topo Gigio.

«Eccomi Lucio, sono qui per te, non ti volevo lasciare solo. Sarò lo spokesperson, anzi lo spokesmouse, per l’Italia. Forza Lucio, ti faccio un grande “in bocca al gatto”!»

Un chiaro riferimento al duetto sanremese tra Corsi e Topo Gigio durante la serata delle cover, che ora trova un seguito europeo. E sarà proprio il piccolo topo a dare i voti italiani alle altre nazioni, portando una ventata di ironia in uno show dove la tensione e la competizione sono alle stelle.


Primo su Spotify, ma fuori dal mainstream

Lucio Corsi è primo su Spotify Italia tra i brani Eurovision più ascoltati, superando anche Gabry Ponte, Tommy Cash e il trio svedese Kaj, dato come favorito per la vittoria finale.

Un risultato sorprendente per un artista che non rincorre il successo, ma lascia che sia il pubblico a cercarlo.


Dopo Ucraina e Olanda, l’Italia porta poesia

Nella stessa serata, l’Eurovision aveva già vissuto momenti fortemente emotivi: il pianto dell’olandese Claude e il grido “Slava Ukraïni!” della band ucraina Ziferblat hanno lasciato il segno. Poi è stato il momento dell’Italia.

Corsi, con la sua delicatezza disarmante, ha fatto emozionare la platea e ha ricordato che la musica può essere anche semplice, sincera e senza fuochi d’artificio.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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