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Doping, pressioni e silenzi: Filippo Magnini si sfoga a Belve

Filippo Magnini arriva nello studio di Belve con il passo di chi ha aspettato a lungo prima di raccontare tutto. E questa volta non sembra intenzionato a trattenere nulla. Di fronte alle domande di Francesca Fagnani, il campione di nuoto ripercorre una delle pagine più controverse della sua carriera, quella legata alle indagini per doping che nel 2017 lo travolsero mentre si era appena ritirato dalle competizioni. Una vicenda che lo avrebbe segnato profondamente, fino all’assoluzione definitiva del 2020. Ma ciò che rivela ora aggiunge un livello completamente nuovo alla storia.

Le accuse alla Procura sportiva

Magnini ricostruisce ai microfoni di Belve quello che definisce senza esitazioni “una macchinazione pazzesca”. Racconta di interrogatori registrati, pressioni, frasi sparite dai verbali. Dice di essere stato una “pedina attaccabile”, il nome più facile da colpire per evitare che emergessero altri atleti. Alcuni del nuoto, altri addirittura di sport diversi.

Spiega che a spingerlo nel mirino non sarebbe stata una prova concreta, ma la sua scelta di non patteggiare. E riferisce una frase che, se confermata, aprirebbe un fronte delicatissimo: “Uno dei procuratori mi disse: al di là della verità, questa è una faccenda personale tra me e te”. Parole che Magnini sostiene di aver chiesto di visionare nel dvd dell’interrogatorio e che, secondo la sua ricostruzione, non compaiono più.

L’amico Santucci e le pressioni sui nomi

Il racconto si allarga anche alle persone che gli sono rimaste accanto quando tutto sembrava compromesso. In studio, Magnini riferisce che al suo amico e collega Santucci sarebbe stato detto: “Se ci fai il nome di Magnini, con te chiudiamo subito”. Un’offerta respinta, dice il campione, che sottolinea quanto la sua vicenda personale fosse diventata una sorta di pedina di scambio.

Alla domanda insistente della Fagnani su quali fossero gli atleti che, secondo Magnini, la Procura non voleva toccare, il nuotatore resta fermo: “Preferisco non dirlo. Ma erano nomi importanti”.

La scelta di non denunciare

Alla domanda su perché non abbia denunciato quanto accaduto, Magnini risponde con una frase che sembra portare con sé anni di amarezza: “Ho ascoltato il consiglio del mio avvocato. Nella vita bisogna vincere, non stravincere”. Una dichiarazione che lascia intendere come, nonostante l’assoluzione, quella battaglia non sia mai stata completamente chiusa dentro di lui.

Il capitolo Pellegrini: “Non si è rivelata la persona che pensavo”

C’è spazio anche per la vita privata e, inevitabilmente, per la relazione con Federica Pellegrini. Un amore che Magnini definisce “molto travagliato” e che, col senno di poi, non considera più così importante come un tempo. “Non si è rivelata la persona che pensavo”, dice alla Fagnani, spiegando che quella storia non gli ha lasciato un ricordo positivo.

Parole che sicuramente faranno discutere e che si inseriscono in un’intervista caratterizzata da una sincerità cruda e priva di tentennamenti.

Ospiti e omaggio a Ornella Vanoni

La puntata di Belve, in onda su Rai2, vedrà in studio anche Martina Colombari e Orietta Berti, mentre torna con una sorpresa speciale Maria De Filippi.  In apertura, un omaggio a Ornella Vanoni. Il brano L’appuntamento è la storica sigla del programma condotto da Francesca Fagnani.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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