Un inizio fulminante: “Ricordate la Ferragni? E Vacchi? Ma Corona dov’è?”
La puntata di oggi de La Pennicanza, il programma radiofonico condotto da Fiorello e Fabrizio Biggio su Rai Radio2, si apre con una domanda che è già un manifesto di stile: provocatoria, ironica, volutamente sopra le righe.
«Ricordate la Ferragni? E Gianluca Vacchi? Ma soprattutto… Fabrizio Corona? Dove è finito?», scherza Fiorello, prima di lanciare un vero e proprio appello pubblico.
Il colpo di scena arriva subito dopo: Corona risponde. E lo fa in videochiamata, entrando a sorpresa nel flusso surreale del programma in un momento in cui è in realtà al centro dell’attenzione per le dure accuse rivolte ad Alfonso Signorini, direttore editoriale di Chi e conduttore del GF Vip.
La videochiamata con Corona e la presentazione del figlio Thiago
Il tono resta leggero, autoironico, quasi paradossale. Corona presenta a Fiorello il figlio Thiago, mentre si lascia andare a una dichiarazione che suona come una provocazione al sistema dello spettacolo:
«L’unico vero, pulito, onesto in questo lavoro è Rosario Fiorello».
Una frase che, nel contesto de La Pennicanza, diventa materiale perfetto per alimentare il gioco radiofonico fatto di ribaltamenti, esagerazioni e complicità. Non c’è polemica, non c’è attacco: solo intrattenimento consapevole, che gioca con i personaggi e con l’immaginario mediatico.
Dal Vaticano al Papa “Blues Brother”: la satira prende quota
La puntata cambia improvvisamente scenario. Fiorello mostra una foto del Papa da giovane e commenta:
«Sembrava un Blues Brother».
Da lì, il passo è brevissimo verso una telefonata surreale con il pontefice, interpretato in chiave comica:
«I Blues Brothers sono tra i miei personaggi preferiti. In sacrestia, prima della Messa, canto sempre Sweet Home Chicago».
È il classico momento “alla Fiorello”: una gag che sfiora l’assurdo, ma resta sempre dentro i confini di un’ironia intelligente e mai aggressiva.
Roma, la metro e la satira sulle grandi opere infinite
Spazio poi alla cronaca urbana, filtrata dall’umorismo:
«Nuova metropolitana a Roma, prossima fermata museo. A Roma prendere la metro è un tuffo nella storia».
La battuta finale è una stoccata fulminante:
«Tra i resti in esposizione troverete anche quelli dei primi operai che hanno iniziato i lavori».
Una risata amara, che intercetta perfettamente il sentire comune degli ascoltatori.
Mina, l’omaggio personale e il finale musicale
Nel finale arriva uno dei momenti più intimi della puntata. Fiorello mostra un omaggio ricevuto da Mina:
l’LP Christmas Song Rock, accompagnato da una collezione che include 45 giri e cassetta.
«Me l’ha mandato lei in persona. Noi siamo amici… come Corona e Signorini!», scherza Fiorello, chiudendo il cerchio tra musica, amicizia e mito.
Le letterine di Natale e la chiusura irresistibile
Il sipario cala con la lettura delle letterine di Babbo Natale mai spedite, tra cui quella firmata da un immaginario Stefano De Martino bambino.
Una sequenza di desideri, riferimenti pop e battute meta-televisive che sigillano una puntata costruita come un flusso continuo di comicità.

