Da “Dedicato a te” a Immensamente Giulia: il ritorno al punto di rottura
Ventidue anni dopo Dedicato a te, la canzone che ha segnato un’epoca, Francesco Sarcina torna là dove tutto è cominciato. Lo fa con Immensamente Giulia, un’opera rock che debutterà al Teatro Nazionale di Milano nel marzo 2026 e che riporta al centro la figura di Giulia Tagliapietra, l’amore assoluto e fondativo della sua vita. Non un’operazione nostalgia, ma un viaggio emotivo e brutale dentro ciò che resta quando il successo si spegne e restano le ferite.
Giulia non è solo una musa: è il punto zero. “Mi ha insegnato cosa vuol dire amare davvero”, racconta Sarcina. “Mi ha lasciato libero quando io non sapevo nemmeno cosa fosse la libertà”.
La donna che ha ispirato tutto (e che non c’è più)
Giulia Tagliapietra muore nel 2024 dopo una lunga malattia. Per Sarcina è uno shock che riapre ogni ferita. Lei, che aveva lasciato la finanza per dedicarsi alle discipline olistiche, che credeva nella guarigione interiore, che lo aveva amato senza possederlo. Da quella relazione nasce Dedicato a te, ma anche un’idea di amore non tossico, lontana dalla dipendenza emotiva che avrebbe segnato gli anni successivi del cantante.
La loro storia finisce quando lui sente “una chiamata”, una necessità di andarsene, di perdersi. Lei lo lascia andare. “Mi ha amato lasciandomi libero”, dirà. Una lezione che comprenderà solo molto più tardi.
Clizia, la guerra privata e la ferita mai rimarginata
Nel racconto di Sarcina c’è anche il capitolo più spinoso: la fine del matrimonio con Clizia Incorvaia. Una separazione diventata pubblica, dolorosa, conflittuale. Il cantante non arretra di un passo: conferma la denuncia per l’uso delle immagini della figlia sui social e rivendica la sua posizione. “Non è una questione personale, è una questione di tutela dei minori. Oggi sappiamo cosa può succedere”.
Il rapporto tra i due resta gelido. Nessuna riconciliazione, nessuna pacificazione. Solo distanza e silenzio. “La pace non è sempre possibile”, ammette. “Ma la responsabilità sì”.
Il tradimento di Scamarcio e la caduta
Nel racconto emerge anche il capitolo più amaro: il tradimento dell’amico Riccardo Scamarcio, coinvolto sentimentalmente con la sua allora moglie. “Quando l’ho saputo mi sono fermato con la macchina e ho vomitato”, confessa. Nessun perdono, nessun riavvicinamento. “Non rimpiango quell’amicizia. È finita lì”.
Un colpo che si somma agli eccessi: droga, notti senza controllo, relazioni compulsive. “Ero un lupo”, dice. “Un lupo che distrugge tutto, anche se stesso”.

La rinascita: amore, paternità, consapevolezza
Il punto di svolta arriva con la modella e pilota messicana Nayra Garibosi, oggi sua moglie. Un incontro che lui definisce “fisico, animale, inevitabile”. Con lei nasce una nuova famiglia, una figlia, una stabilità mai conosciuta prima. “Una relazione sana ti rimette in contatto con te stesso”, dice.
Il “lupo” non scompare, ma viene addomesticato. La musica diventa strumento di trasformazione, non più di autodistruzione.
Un’opera come confessione finale
Immensamente Giulia è tutto questo: una confessione pubblica, una resa dei conti, un atto di verità. Ventotto brani per raccontare amore, perdita, colpa e redenzione. Non un’autocelebrazione, ma un’autopsia emotiva.
E forse, per la prima volta, Francesco Sarcina sembra davvero in pace con il suo passato. O almeno disposto a guardarlo in faccia.

