Katia RicciarelliKatia Ricciarelli

Un dolore che non si spegne

Katia Ricciarelli, ospite di Silvia Toffanin a Verissimo, ha aperto il cuore ricordando il suo grande amore, Pippo Baudo, scomparso il 16 agosto scorso. Il dolore, ha raccontato la soprano, è stato enorme: «Pensavo fosse uno scherzo, nessuno mi aveva avvisata. Sono stati i miei agenti a confermarmi che era vero. Sapere che era vivo mi dava sicurezza. Ora non ho più nessuno».

La cantante lirica, provata ma lucida, ha confessato che l’assenza di Baudo ha lasciato un vuoto profondo, difficile da colmare: «Con lui ho vissuto 18 anni della mia vita. Ero convinta che sarebbe stato l’ultimo uomo, quello con cui avrei voluto invecchiare».


La notizia della morte dai giornali

Ricciarelli ha spiegato di aver saputo della scomparsa di Baudo in modo improvviso e doloroso: «Era da un mese in ospedale e nessuno mi aveva avvisata. Avrei voluto saperlo subito, non tramite le condoglianze delle persone. Non esistono risentimenti, ma questa cosa mi ha ferita. Moriva e non mi è stato detto».

Una scoperta che l’ha colta di sorpresa, amplificando il senso di smarrimento: «Sembrava quasi che ci fosse qualcosa contro di me. Sono caduta, il mio cagnolino si è dovuto operare. Ho pensato che il mondo mi stesse crollando addosso».


L’ultimo incontro: un abbraccio all’Arena di Verona

L’ultima volta che Katia e Pippo si sono visti risale a cinque anni fa, in occasione di un evento all’Arena di Verona: «Ci siamo abbracciati come due amici. È stato bellissimo, un incontro pieno di affetto. Poi è sparito, non abbiamo più parlato».

Un ricordo che oggi diventa ancora più prezioso, l’ultimo sigillo di una storia d’amore che, nonostante la separazione, non si è mai davvero spenta agli occhi del pubblico. «Anche dopo la fine del matrimonio – ha detto la soprano – la gente ci vedeva sempre come una coppia. Perché nessuno di noi due si è mai rifatto una vita. Il gioco? Ero sempre da sola e non sapevo cosa fare. In alcuni club c’erano delle macchinette e mi ci divertivo, ma non ho mai perso soldi e non era assolutamente ludopatia».


Baudo e la televisione: «La mia rivale»

Nell’intervista, Ricciarelli ha anche riflettuto sul rapporto di Baudo con la televisione, il suo regno incontrastato per decenni: «La tv è stata la mia più grande rivale. Lui l’amava, eppure quando si è allontanato gli hanno voltato le spalle. È stato messo da parte. E questo mi ha fatto molto male».


Un rimpianto che resta

Tra i tanti ricordi, emerge un rimpianto che oggi pesa più che mai: «La nostra vera fortuna sarebbe stata avere un figlio. È il mio unico rammarico. Nonostante tutto, lui non mi ha mai tradita: è stata una bella storia d’amore. Se potessi dirgli qualcosa oggi, gli direi che siamo stati stupidi. Potevamo risolvere tanti problemi, e invece la vita ci ha divisi. Mi dispiace che se ne sia andato praticamente da solo».


La forza del lavoro come ancora di salvezza

Dopo la morte di Baudo, Katia Ricciarelli ha vissuto giorni bui: «Non volevo più lavorare, pensavo di mollare tutto». Poi, però, la consapevolezza: «Il lavoro è un toccasana. Non bisogna mai smettere. È quello che mi tiene viva e mi aiuta ad affrontare il dolore».


Nuova stoccata a Dina Minna: ‘Alessandro non era stato avvisato’

La storica assistente di Baudo, Dina Minna, aveva diffidato Ricciarelli attraverso l’avvocato Jacopo Pensa dopo le interviste rilasciate dall’ex moglie sul testamento del presentatore. “Quando sono andata alla camera ardente ho visto la segretaria che piangeva e le ho chiesto ‘perché non mi hai telefonato? Il figlio, Alessandro, non era stato avvisato: è stato messo da una parte. Non si fanno queste cose, l’ho visto piangere. ” – ha aggiunto il soprano. “lo avessi saputo prima delle sue condizioni sarei andato da lui, invece il silenzio totale”.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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