Il musicista aveva 61 anni. Era uno dei volti più amati del programma di La7
È scomparso all’età di 61 anni Giovanni Di Cosimo, noto trombettista e presenza fissa nella band di “Propaganda Live“, il programma di La7 condotto da Diego Bianchi. A darne notizia è stata la stessa trasmissione tramite i canali social ufficiali:
“Con immenso dolore salutiamo Giovanni Di Cosimo, amico, fratello, trombettista dal cuore gentile. Siamo vicini con tutto l’affetto possibile ai suoi cari, a sua figlia, agli amici e a tutti coloro che gli hanno voluto bene. Il tuo sorriso, la tua umanità, la tua arte rimarranno con noi. Sempre.”
Un lutto che scuote profondamente il gruppo di lavoro del programma, già provato lo scorso aprile dalla morte della violinista Valentina Del Re, scomparsa prematuramente a soli 44 anni.
Il direttore di La7, Andrea Salerno, ha espresso il proprio dolore su X (ex Twitter):
“Giovanni è stato una colonna di qualcosa di nuovo e di bello. Una storia di amicizia, compagno di giochi dalla prima puntata di Gazebo. È incredibile che tu improvvisamente non ci sia più. Ci manchi, ci mancherai, tanto.”
Una carriera tra talento, ricerca e umanità
Giovanni Di Cosimo si era diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, avviando poi un percorso artistico segnato dalla continua sperimentazione musicale. Nel 2001 aveva fondato la Etruria Criminale Banda, progetto da lui ideato, composto e prodotto, che sfociò nell’uscita di un disco nel 2005. Nel 2011 pubblicò “Giovanni Di Cosimo NU5TET”, firmando un jazz originale e mai banale.
Il suo ingresso nel mondo televisivo avvenne nel 2013 grazie alla collaborazione con Diego Bianchi: prima con Gazebo, poi, dal 2017, come colonna musicale di Propaganda Live, al fianco di artisti come Roberto Angelini, Fabio Rondanini, Gabriele Lazzarotti, Daniele Rossi, Daniele Tittarelli e Kyung-Mi Lee.
L’ultimo saluto a Faleria
I funerali si terranno giovedì a Faleria, in provincia di Viterbo, paese d’origine del musicista. Un ultimo saluto a un artista capace di lasciare un segno profondo non solo nella musica, ma anche nel cuore di chi lo ha conosciuto.