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Sara Muzi a Emigratis, l’influencer ha mandato in tilt Pio e Amedeo: ‘Realismo puro’, aneddoti e retroscena

Le nuove sfide non la spaventano e per realizzare i suoi sogni Sara Muzi, attrice e influencer di origini genovesi, ha lasciato la Liguria per trasferirsi a Milano prima di iniziare a fare la spola tra l’Italia e Dubai. Lontano dal calore della famiglia, dai sapori e dall’odore della sua amata terra.

Tante piccole grandi rinunce per avvicinarsi al mondo del cinema e della moda strizzando l’occhio alla tv. Consapevole di dover affrontare un percorso tortuoso, l’influencer, laureata in Giurisprudenza e seguita da 422.000 follower su Instagram, sta iniziando a raccogliere i frutti dei sacrifici fatti. Dopo i primi passi da figurante non è passata inosservata come amante di un marito fedifrago nella trasmissione Alta Infedeltà prima di approdare a Riccanza Deluxe, in onda su MTV, dove il pubblico del piccolo schermo ha iniziato a conoscerla un po’ di più.

Sara Muzi fa la spola tra l’Italia e Dubai: da Il contadino cerca moglie alle gag con Pio e Amedeo

Il contadino cerca moglie è però il programma che le ha dato la possibilità di esprimersi senza filtri e di mostrare il suo lato umano e la capacità di adattarsi ad ogni situazione. Sara Muzi non ha trovato l’amore ma ha vinto la sua personale sfida dimostrando che oltre il fisico mozzafiato c’è di più. Dopo l’esperienza nel reality trasmesso su Nove l’influencer è sbarcata nei giorni scorsi in prima serata su Canale 5 dove è stata protagonista delle esilaranti gag di Pio e Amedeo durante il loro viaggio da… Emigratis a Dubai nelle vesti di Bufalone e Messicano.

Da quando ti sei trasferita a Dubai e di cosa ti occupi?

Sono arrivata a Dubai il 25 settembre 2021. In realtà non ho ancora fatto il salto da ‘expat’ vero e proprio. Faccio l’inverno e l’estate/inizio autunno in Italia. Lavorando come influencer, modella e attrice ho la mia partita Iva. Un lavoro dinamico, in quanto autogestito, che mi consente molta mobilità.

Anche per questo sto considerando di insediarmi a Dubai sempre più stabilmente per andare da lì alla scoperta di altre aree dell’Asia che mi stuzzicano come Indonesia e Thailandia. Infatti sto pianificando di trascorrere l’estate 2023 in quelle mete per farmi un’idea della qualità di vita e le opportunità di business che offrirebbero. Tuttavia dopo la pandemia non faccio più progetti a lungo termine, è tutto in divenire e seguo il flusso quindi, chi vivrà vedrà!

Tanti italiani sognano di trasferirsi nella moderna e lussuosa metropoli…

Ci sarebbe un manuale da scrivere in risposta a questa interessantissima domanda. Da italiana contribuente ti dico con onestà che il primo vantaggio è fiscale. Non c’è IRPEF, L’IVA è (ancora) al 5%, non ci sono tutte le altre tasse che pesano sul reddito in maniera brutale. Gli Emirati, a differenza del nostro, non sono un paese che paga la gente quando non lavora e la tassa se lavora. Questo riduce notevolmente l’assistenzialismo e influenza anche altri settori come la sanità, cara e sicuramente non ai livelli di competenza che abbiamo noi in Europa, soprattutto in Italia.

Gli aspetti positivi e le competenze necessarie…

Una delle professioni più richieste e strapagate è proprio la figura del sanitario, dall’infermiere al super chirurgo. Altre professioni richieste sono gli ingegneri, gli chef e tutto l’organico dell’hospitality perché ci sono molti locali e alberghi di livello e il turismo gira sempre. Il settore immobiliare è in espansione e c’è un gran mercato. Le società sportive cercano atleti per essere competitive con giocatori rinomati e d’expertise. La finanza strizza l’occhio alle cripto valute, per cui c’è un fittissimo sottobosco di trader di altissima fama in quel settore. La nautica con gli yacht di lusso è ben presente. E poi tutto il design di lusso, per gli alberghi, i centri commerciali, i ristoranti. La moda è inesistente, e infatti per me c’è un bel gap su cui lavorare nell’ambito della comunicazione digitale.

Le difficoltà che si possono incontrare. 

I prezzi non li ho trovati tanto più cari di Milano fino a che il cambio euro/dollaro era sotto controllo. Poi ho sentito un po’ la differenza e stavo attenta a non strafare, soprattutto sul cibo. Li è tutto importato. Cose che sono nella nostra dieta quotidiana come mozzarelle di una certa qualità, maiale e insaccati, o semplicemente il panettone a Natale e l’uovo di Pasqua li paghi. I dischetti del cotone per struccarmi costano il triplo rispetto all’Italia. Tra i contro ti dico che la maggior parte dei tassisti non sa le strade, a malapena parla inglese e cerca sempre di fregarti.

Quando cresci in un Paese come il nostro, però, ti fai le ossa, quindi ti accorgi subito se ti stanno facendo la cresta. I trasporti sono efficienti e puliti. In generale è un sistema che funziona e anche i più poveri hanno una vita decente. Non ho mai visto un mendicante per strada. Ci sono i limiti dell’Asia: il cibo, la sanità, tante persone pressappochiste che piuttosto che ammettere di aver fatto un errore o che non sanno fare una cosa, non ti rispondono, ti fanno perdere tempo e ti rigirano la colpa delle loro mancanze”.

Cosa ti manca dell’Italia… Da modella e influencer sulla cresta dell’onda pensi che le nuove generazioni possano esprimere al massimo talento e professionalità senza la necessità di trasferirsi all’estero?

Dell’Italia mi mancano gli affetti, i profumi intensi come il pane caldo la mattina presto, i pini delle pinete, il basilico della mia terra, lo stile nel vestire, i formaggi e i salumi di centomila varietà diverse e la battuta sempre pronta. Il cappuccino no. Sono ‘drogata’ di cappuccino e quello lo fanno veramente bene ovunque! Penso che le nuove generazioni non siano libere di esprimersi al massimo in Italia perché le tasse e la burocrazia rendono difficile partire e soprattutto rimanere a galla. L’accesso a fondi di finanziamento per progetti, ad esempio, passa sempre attraverso bandi arzigogolatissimi con requisiti talvolta assurdi. Di più, il mercato va molto a lobby.

Nel mio campo ci sono 3/4 agenzie digital forti in ambito influencing, lavorano sempre e solo quelle e le figure di influencer che propongono sono sempre le stesse. Per chi come me ha fatto sempre tutto da sola, è quasi impossibile arrivare a certi livelli se non sei in una di queste agenzie. Questo si ripete in tanti altri settori. Non c’è ricambio. Devi per forza seguire quel creator o professionista perché i media e social media praticamente te li impongono! Chi si distingue per talento, conoscenza e caparbietà è veramente una piccola percentuale. Perciò se un giovane, dopo uno o più tentativi si scoraggia e tenta altrove lo capisco: se prende un volo è per cercare la sua strada”

Dal contadino cerca moglie passando per Riccanza, con Emigratis è arrivata la prima serata sull’ammiraglia Mediaset: che esperienza è stata? 

Mi ha dato un riscontro a breve termine pazzesco. Non ho visto aumentare in modo preponderante il numero di followers perché già avevo un buon seguito, ma il numero di interazioni e di conseguenza l’engagement sì. È un programma comunque in prima serata, leggero, piacevole per tutti, con due mostri della comicità come Pio e Amedeo, l’impatto è stato forte anche per me con un ruolo secondario. Basti pensare che certe persone mi hanno scritto su Instagram di avermi cercato sui social per una notte intera!

Eravate a conoscenza del ‘blitz’ di Pio e Amedeo o è stata una sorpresa? ‘Dietro le quinte’ si è verificato qualcosa che non è andato in onda?

Sì n’eravamo a conoscenza. Una delle mie più care amiche, Mariafrancesca Discipio, è la pr internazionale in ambito lusso numero 1 a Dubai ed è pugliese come Pio e Amedeo. Data la loro amicizia di vecchia data e le sue conoscenze di livello, Maria ha organizzato una top serata al White di Dubai, locale dove è pr manager, nella top 10 dei locali più belli al mondo, e io non me lo sono fatto dire due volte ed ho colto al volo l’occasione. Sapevo della registrazione con Bufalone e Messicano senza nessun altro dettaglio, noi li aspettavamo a cena ma non c’era assolutamente un copione. Loro sono arrivati, si è accesa la telecamera e noi siamo andate tutte a ruota libera dietro di loro.

Chiaramente devi avere uno spirito scherzoso e giocherellone, altrimenti su un set così non ci puoi stare: ci vuole tanta sana autoironia! C’è stato un attimo esilarante quando sulla barca, durante la festa, ho twerkato e mi hanno messo un bicchiere in mezzo al lato B. Mi hanno detto “reggi un attimo, torniamo subito” e poi se ne sono andati tutti lasciandomi lì ad aspettare minuti su minuti immobile. Che ridere!

Che ne pensi della loro comicità e del modo con il quale viene rappresentata la donna nelle loro produzioni. 

La ritengo dark comedy calcata all’ennesima potenza. Stereotipando in modo così rocambolesco l’italiano medio Pio e Amedeo in realtà lanciano dei messaggi chiari trattando in modo umoristico qualcosa di serio: il decadentismo decadente della nostra società. La rappresentazione che fanno della donna è funzionale a veicolare quel messaggio. In pratica se sei una bella ragazza avvenente, il tuo ruolo si esaurisce in quello: non devi parlare, devi solo fare festa e/o stare allo scherzo, perché in effetti, quello è ciò che cercano e si aspettano di trovare molti italiani quando vanno in vacanza. Infatti pensano a bere, a mangiare ed al sesso. Quello è realismo puro.

Come hanno reagito familiari e genitori dopo la performance con i comici foggiani? 

Come hai scritto correttamente è una performance. Chi mi conosce sa che sono giocherellona e che mi presto allo scherzo, soprattutto davanti la telecamera. Dunque si sono fatti tutti delle grandi risate dicendomi che in un programma o film comico mi vedrebbero proprio bene! Ed anche io!

Che ne pensi di quanto accaduto al GF Vip?

Purtroppo abbiamo assistito live ad una grande piaga della società: l’incapacità a comunicare. Oggi si parla sempre troppo spesso per dire la propria e non per ascoltare e questo crea delle falle di empatia enormi. Marco Bellavia ha chiesto esplicitamente di essere aiutato a superare un momento di difficoltà. Magari in questa situazione surreale, con lo stimolo di tanti punti di vista diversi, sperava di trovare comprensione, attenzione e motivazione. Non lo hanno ascoltato perché per il resto del gruppo premeva l’urgenza di comunicare al pubblico chi fossero loro e quanto fossero meritevoli di consenso. La depressione è un problema dilagante, soprattutto in epoca post Covid tra i più giovani. Si è perso il valore a vita e questo fenomeno negativo è creato anche dalla società.

Se non se ne parla anche in tv, che è un mezzo di comunicazione dalla potenza immediata, perché i panni sporchi si lavano in casa come negli anni ’50, continuerà a esserci disinformazione, e chi ne soffre starà più male perché non vedrà la luce fuori dal tunnel. Marco ha avuto fegato nel riconoscere di avere un problema e portarlo in tv nella speranza di sdoganare dei tabù e far vedere che non si è soli.

Peccato che ha ricevuto l’indifferenza più bieca lanciando il messaggio opposto: si è soli, soprattutto nel mondo dello showbiz dove “amore”, “ti voglio bene” dopo 2 secondi, “ti faccio la crostata” (per pulirmi la coscienza come Carolina Marconi) vanno via come pane. Se uno sta male, fa bene ad andare in un reality per rappresentare uno spaccato di società su cui la stessa deve intervenire.

Conosci qualcuno dei protagonisti?

Tra i concorrenti conosco Nikita Pelizon con cui ho lavorato un periodo in Sardegna. Sarà vero che gli anni passano ma la Nikita che ho conosciuto io non è quella nella casa….

Il GF Vip è un reality al quale ti piacerebbe partecipare o ti intrigano altri format?

Mi piacerebbe entrare nella casa del Grande Fratello ma, avendo un carattere fumantino, non so quanto durerei. Ho una personalità più avventuriera che sedentaria, pertanto preferirei L’isola dei Famosi, La Talpa, Pechino Express.

Dopo l’esperienza a Il contadino cerca moglie come va con l’amore… Hai ricevuto avance anche da personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport o della politica? 

Diciamo che i calciatori, non si fanno intimorire dalla presenza di mogli o fidanzate e sono sempre molto attivi sui social. Ogni uomo che incontro è un passo in più verso il convento perché vedo tante donne con le palle e uomini con il ciclo. Si è persa la galanteria, il gioco della seduzione e l’arte del corteggiamento. Tutto è cliché e mi stufa in fretta. Ogni volta è lo stesso copione che si ripete e alla fine, sia che io esca con il contadino che con l’imprenditore con la Pagani e un fatturato a sei zeri: cercano sempre attenzioni senza darle e poi c’è sempre comunque qualcun’altra, anzi più di una. Se avessi voluto un tronista sarei andata a Uomini e Donne! Anche perché gli ultimi 3 erano tutti liguri. Infatti ho deciso che non faccio più niente, zero investimenti sia di tempo che di sentimenti. Voglio vedere tanti fatti e poche parole, altrimenti vaneggiare fa rima con…andare (fuori dalle b..le)!

Il futuro prossimo di Sara Muzi…

L’obiettivo a breve termine è la televisione, quindi fino a che sto in Italia mi concentro sui casting e a trovare il modo di arrivare presto ad un nuovo reality! Ho un sogno: recitare in una serie Netflix. Spero di realizzarlo quanto prima.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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