Sarah DzafceSarah Dzafce

Dal titolo mondiale alla caduta: la foto che ha cambiato tutto

Da rappresentante della Finlandia a Miss Universo a ex reginetta di bellezza nel giro di pochi giorni. È il rapido e clamoroso epilogo della vicenda che ha travolto Sarah Dzafce, 22 anni, privata ufficialmente della corona di Miss Finlandia 2025 dopo le accuse di razzismo legate a una foto pubblicata sui social l’11 dicembre.

Nell’immagine, diventata virale in poche ore, la giovane appare mentre stira gli occhi con le dita, un gesto interpretato come l’imitazione degli occhi a mandorla. A completare lo scatto, una didascalia che ha aggravato la polemica: “Mangiamo cinese”. Un post che ha immediatamente scatenato indignazione, soprattutto in Giappone, Corea del Sud e Cina.

Le scuse di Dzafce e la revoca del titolo

Travolta dalle critiche, Sarah Dzafce ha provato a difendersi spiegando che non stava imitando tratti somatici, ma che stava semplicemente strofinandosi le tempie per alleviare un mal di testa. Secondo la sua versione, sarebbe stata un’amica a scattare la foto e ad aggiungere la didascalia incriminata prima di pubblicarla.

Le spiegazioni, però, non sono bastate. Prima con un lungo post sui social e poi durante una conferenza stampa, Dzafce ha chiesto pubblicamente scusa, rivolgendo un messaggio diretto alla comunità asiatica.
«Con questa azione voglio dimostrare quanto seriamente prendo la situazione e che il razzismo non è in alcun modo accettabile», ha dichiarato.

Nonostante le scuse, l’organizzazione del concorso ha deciso per la revoca immediata del titolo. La corona di Miss Finlandia è passata a Tara Lehtonen, seconda classificata. Gli organizzatori si sono detti “profondamente dispiaciuti” per l’accaduto.


Dalla polemica social allo scandalo politico

Il caso non si è fermato al mondo dei concorsi di bellezza. Anzi, ha assunto rapidamente una dimensione politica nazionale. In segno di sostegno a Dzafce, tre parlamentari del Partito dei Finlandesi, formazione populista di destra e anti-immigrazione al governo, hanno pubblicato foto in cui ripetevano lo stesso gesto, tirando la coda degli occhi.

Un’azione che ha innescato una nuova ondata di polemiche e costretto a intervenire direttamente il primo ministro Petteri Orpo.


Le scuse del premier e l’imbarazzo internazionale

Orpo ha definito quei gesti “infantili, sconsiderati e stupidi”, sottolineando come la controversia sia stata dannosa per l’immagine della Finlandia. In una dichiarazione ufficiale diffusa anche tramite le ambasciate finlandesi in Giappone, Cina e Corea del Sud, il premier ha chiesto scusa ai cittadini asiatici, ribadendo che «razzismo e discriminazione non hanno posto nella società finlandese».

Il governo ha precisato che il comportamento dei parlamentari non rappresenta la posizione del Paese. Tuttavia, le conseguenze non si sono fatte attendere: una società di produzione finlandese ha sospeso alcuni progetti in Giappone e anche Finnair ha ammesso di aver subito ripercussioni negative.


Parlamentari a rischio sanzione

I tre parlamentari coinvolti – Kaisa Garedew, Juho Eerola e Sebastian Tynkkynen – hanno reagito in modo diverso. Garedew ha rifiutato di scusarsi, mentre Eerola e Tynkkynen hanno ammesso l’errore, sostenendo di non aver voluto offendere nessuno. Il gruppo parlamentare discuterà eventuali sanzioni disciplinari.

Non è il primo scivolone: dal 2023 il governo finlandese è stato più volte scosso da dichiarazioni controverse di esponenti dello stesso partito, alimentando tensioni interne e critiche internazionali.


Una lezione che va oltre una corona

La vicenda di Sarah Dzafce va ormai ben oltre il destino di una reginetta di bellezza. È diventata un caso simbolo di quanto un gesto, amplificato dai social, possa trasformarsi in una crisi diplomatica e politica, mettendo sotto pressione istituzioni, aziende e l’immagine di un intero Paese.

Di Redazione

Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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