L’istanza della figlia
Un nuovo capitolo, questa volta giudiziario, si apre nella vita di Vittorio Sgarbi. L’ex sottosegretario alla Cultura, oggi sindaco di Arpino, è stato coinvolto in un procedimento avviato dalla figlia Evelina. Tramite i suoi avvocati, la 23enne ha depositato presso il tribunale un’istanza per la nomina di un amministratore di sostegno, sostenendo che il padre «non sarebbe più in grado di seguire i propri interessi».
La pratica, affidata al legale Lorenzo Iacobbi, è stata notificata ai familiari più stretti: la sorella Elisabetta, i figli Carlo e Alma, la compagna Sabrina Colle. La prima udienza, secondo indiscrezioni, è fissata per il 28 ottobre.
Le condizioni di salute
Da tempo Sgarbi affronta problemi fisici che lo hanno costretto anche a un ricovero al Policlinico Gemelli. Nella città di Arpino, dove è stato eletto sindaco, non si vede da mesi. Le funzioni amministrative vengono gestite dal vicesindaco Massimo Sera, in costante contatto con lui. «L’ho sentito cinque giorni fa – ha raccontato Sera – mi ha detto che stava meglio e che entro fine mese sarebbe tornato ad Arpino».
Sgarbi, dal canto suo, conferma di avere avuto difficoltà, ma respinge categoricamente l’idea di essere incapace di gestire se stesso.
La replica di Vittorio Sgarbi
Come spesso accaduto nella sua carriera, la risposta del critico d’arte non si è fatta attendere. «Io incapace? Niente di più falso», ha dichiarato. Secondo lui, dietro l’istanza ci sarebbero motivazioni economiche: «Evelina è esosa, la sostengo e la mantengo io. Vuole più di quello che già ha. Mi opporrò in ogni modo alla sua iniziativa giudiziaria».
Evelina è la sua terza figlia, riconosciuta dopo una relazione di una notte con una donna torinese. I rapporti tra i due, fino a poco tempo fa cordiali, sembrano essersi incrinati solo di recente.
Arpino divisa
Nella città di Cicerone, che lo ha scelto come sindaco, la vicenda alimenta divisioni. Da una parte chi attende il suo ritorno e lo sostiene; dall’altra chi chiede le dimissioni o nuove elezioni, alla luce della sua lunga assenza. «Tornerò presto ad Arpino – ha promesso Sgarbi – dove ho tanti amici che mi sono stati vicini in questi mesi difficili. Il loro affetto è stato per me un grande aiuto».
Un caso familiare che diventa politico
L’istanza della figlia apre interrogativi non solo sulla sfera privata ma anche sul futuro politico-amministrativo del sindaco. L’eventuale accoglimento della richiesta potrebbe incidere sulla sua capacità di esercitare incarichi pubblici.
In attesa dell’udienza, Sgarbi appare determinato a difendere la propria autonomia, mentre Evelina e i suoi legali insistono sulla necessità di un supporto che lo sollevi da incombenze quotidiane e gestionali.