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Morto Luis Suarez, Moratti ricorda l’architetto: ‘Passaggi al volo a 50 metri che non ho visto fare più’

Una leggenda dell’Inter e del calcio mondiale, per tutti Luis Suarez era l’architetto che ora ha raggiunto in cielo il grande capitano Facchetti, Burgnich ed Helenio Herrera, stratega in panchina di quell’indimenticabile squadra.

Massimo Moratti e Luis Suarez

L’Inter piange Luis Suarez, Moratti: ‘Con lui l’Inter ha fatto il salto di qualità’

Suarez, morto all’età di 88 anni a Milano, aveva mosso i primi passi con La Coruña, squadra della città di origine, per poi approdare al Barcellona. Dal 1961 al 1973 ha visto la maglia nerazzurra prima di chiudere la carriera alla Sampdoria. “Oltre ad essere stato dirigente della mia Inter, Suarez è stato il più grande campione dell’Inter fino a quel momento. Ci ha fatto fare il salto di qualità, ci ha fatto vincere campionati, coppe europee ed intercontinentali. Era completo, eccezionale, con doti fuori dal normale, un passaggio al volo da cinquanta metri che non ho visto mai più fare a nessuno”.

Così a LaPresse Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter, commentando la scomparsa di Luisito Suarez all’età di 88 anni. “Oltre ad essere stato un co-capitano eccezionale, era un uomo responsabile, serissimo. Come dirigente, è stato un ottimo dirigente ha fatto anche l’allenatore con me, è stato un amico alla fine della sua carriera. Ha svolto tutti i compiti” – prosegue l’ex patron nerazzurro. 

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‘Ha fatto sempre il bene dell’Inter, dopo la morte della moglie era rimasto solo’

“Sapevo che non stava bene, era ricoverato al Niguarda, ultimamente era peggiorato. Aveva perso la moglie due anni fa, era rimasto solo. É peggiorato negli ultimi giorni. Ora c’è solo da spiegare che è sempre stata una persona che ha fatto il bene dell’Inter. A me rimane in mente questo di Luisito”.

Giornata particolare per la Samp che ha prima ricordato Vialli nel giorno del suo compleanno (avrebbe compiuto 59 anni) e poi omaggiato Suarez con un “Ciao Luisito”.

Redazione
Redazione
Giuseppe D’Alto: classe 1972, giornalista professionista dall’ottobre 2001. Ha iniziato, spinto dalla passione per lo sport, la gavetta con il quotidiano Cronache del Mezzogiorno dal 1995 e per oltre 20 anni è stato uno dei punti di riferimento del quotidiano salernitano che ha lasciato nel 2016.Nel mezzo tante collaborazioni con quotidiani e periodici nazionali e locali. Oltre il calcio e gli altri sport, ha seguito per diversi anni la cronaca giudiziaria e quella locale non disdegnando le vicende di spettacolo e tv.

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