Il giorno in cui Lando Norris è diventato cigno: ‘Una sensazione fantastica’
A Yas Marina il destino ha scelto. Max Verstappen ha vinto l’ultimo Gran Premio della stagione ad Abu Dhabi, ma non è bastato. Lando Norris, terzo al traguardo, ha strappato il titolo mondiale piloti al rivale olandese per soli due punti: 423 contro 421. Un soffio che diventa storia.
Sul podio, tra l’arancione McLaren e il boato delle tribune, il britannico ha compiuto la trasformazione definitiva: da talento brillante a nuovo re della Formula 1.
“Campione del mondo? Oddio, non pensavo che avrei pianto, ma l’ho fatto. E’ stato un percorso molto lungo. Voglio ringraziare tutti i membri della McLaren ei miei genitori. Loro sono quelli che mi hanno sostenuto fin dall’inizio”. Queste le parole di Lando Norris.
“Sono il 35esimo uomo che vince il mondiale? É una sensazione fantastica, voglio congratularmi con Oscar e Max, è stato un onore e un piacere correre contro di loro, ho imparato tanto, è stata dura e lunga ma ce l’abbiamo fatta. E’ stata una gara molto dura oggi, abbiamo visto che può succedere sempre qualcosa, ho spinto e lottato fino alla fine. Non mi hanno reso la vita semplice quest’anno, sono molto felice”. – ha aggiunto prima del bacio più dolce con la fidanzata per festeggiare il trionfo.
L’anno che ha cambiato la McLaren e la Formula 1
Il mondiale 2025 consegna alla McLaren un doppio capolavoro: titolo piloti e titolo costruttori consecutivo. Una vettura tornata dominante, un progetto che ha messo spalle al muro persino Verstappen, per la prima volta costretto alla rincorsa.
Norris ha costruito il suo trionfo su numeri da fuoriclasse: 7 vittorie, 15 podi, 7 pole position, e una costanza emotiva che ha fatto la differenza nel momento in cui l’intero paddock pensava fosse Oscar Piastri il nuovo fenomeno destinato al titolo.
Verstappen, il re spodestato
Ad Abu Dhabi Verstappen ha fatto l’unica cosa che gli restava: vincere. L’ottavo successo stagionale non è servito. Troppo forte la gestione mentale di Norris, all’altezza di un finale che sembrava scritto per l’olandese, autore di una rimonta micidiale: 9 podi consecutivi, 5 vittorie e un mondiale che sembrava riaperto definitivamente.
E invece no: il colpo di teatro lo firma Lando, freddo, lucidissimo, capace di non tremare quando la pressione ha iniziato a deformare ogni previsione.
Piastri, il compagno-ombra diventato avversario
L’australiano aveva acceso il fuoco: quattro successi in cinque gare e leadership iridata strappata al compagno.
È lì, nel sorpasso interno al box McLaren, che Norris ha vissuto il suo tratto più duro. Sei GP senza vittorie, nervi scoperti e la sensazione di aver perso la rotta.
Montecarlo ha segnato la rinascita, poi Austria, Ungheria, Silverstone. Una sequenza che ha riportato l’inglese al centro della scena e Piastri, di colpo, alle spalle.
Il capolavoro di Yas Marina
Dietro ai tre protagonisti, la Ferrari risale: Leclerc quarto, Russell dietro e Hamilton ottavo in rimonta dal fondo.
Ma la notte appartiene solo a Norris.
Tra fuochi d’artificio e commozione, il pilota britannico saluta il mondo da campione: niente rabbia, solo sollievo, consapevolezza e una frase che resta nell’aria densa della pista di Abu Dhabi:
«Finalmente. È il momento che ho aspettato tutta la vita.»
Un nuovo inizio
Il mondiale che si chiude restituisce una certezza: l’era Norris è ufficialmente iniziata. La McLaren papaya non è più promessa, ma dominio. La pressione, la rivalità interna, il ritorno di Verstappen: tutto ha costruito il primo iride del britannico.
Un titolo che profuma di futuro e che riapre la Formula 1 a un nuovo equilibrio, forse definitivo:
il brutto anatroccolo è diventato cigno.

