Doppia decisione clamorosa dopo la rissa a Collegno: il comitato organizzatore ha escluso sia Carmagnola che Volpiano Pianese dal torneo Under 14, mentre il padre che ha colpito il portiere avversario prova a difendersi: «Mi scuso, ma non è andata così». Nel frattempo, arriva il messaggio di solidarietà di Gigio Donnarumma al giovane calciatore aggredito.
Perché Carmagnola e Volpiano Pianese sono state escluse dal torneo?
La decisione del comitato organizzatore del SuperOscar Under 14 è arrivata poche ore dopo l’episodio che ha scioccato il calcio giovanile piemontese. Domenica scorsa, al termine della partita Carmagnola – Volpiano Pianese disputata a Collegno, una rissa ha coinvolto giocatori, genitori e perfino un portiere 13enne rimasto ferito.
Alla luce del referto arbitrale e di alcuni video registrati dagli spalti, il comitato ha scelto la linea dura: esclusione immediata di entrambe le squadre dal torneo, ritenute entrambe responsabili delle gravi violazioni dei principi di fair play e rispetto. «Alcuni tesserati di entrambe le compagini – si legge nella nota – hanno violato i principi di etica sportiva che da sempre guidano l’organizzazione».
La decisione del Volpiano: il ritiro dopo lo choc
Il presidente del Volpiano Pianese, Massimo Gariglio, ha confermato a sua volta la decisione di ritirare la squadra dal torneo: «Una scelta sofferta – ha spiegato – ma dettata dalla volontà di preservare la serenità e la crescita del nostro gruppo, messo a dura prova dai recenti episodi».
Gariglio ha ribadito che la società crede fermamente nei valori dello sport e che, davanti a un episodio così grave, fosse necessario «fermarsi e riflettere».
«Mi scuso, ma non è andata così»: la versione del padre
Il protagonista dell’aggressione, un uomo di 40 anni, è stato denunciato per lesioni personali e rischia anche un Daspo, che gli vieterebbe l’accesso a manifestazioni sportive.
Raggiunto dai giornalisti, ha provato a ridimensionare la vicenda: «Mi dispiace e chiedo scusa, so di aver dato un pessimo esempio. L’ho fatto, ma non è andata come dicono».
Secondo la sua versione, infatti, i racconti circolati subito dopo sarebbero stati «esagerati» e un video ripreso dagli spalti mostrerebbe dinamiche diverse: «Non c’è stato nessun atterramento, nessun calcio» – ha ribadito la sua avvocata Beatrice Rinaudo – «ci sono più versioni e noi racconteremo la nostra in tutte le sedi opportune». Dall’altra parte il ragazzo, costretto ora a camminare con gesso e stampelle, si interroga sui motivi del gesto. “Faccio fatica a capire cosa l’ha spinto ad aggredirmi”.
Quali conseguenze per l’aggressore e le famiglie?
L’episodio, che ha visto un adulto entrare in campo per colpire un minorenne, ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dei campionati giovanili. Il giudice sportivo sta valutando le condotte dei tesserati, mentre la questura di Torino si prepara a definire le sanzioni per il 40enne.
Le famiglie coinvolte, nel frattempo, si interrogano su come garantire ai ragazzi un ambiente realmente educativo. Lo stesso comitato organizzatore ha annunciato l’avvio di un evento formativo sul fair play e la non violenza nello sport, finanziato con parte dell’incasso del torneo, per coinvolgere scuole, istituzioni e associazioni sportive.
Thomas, il portiere ferito: la solidarietà del calcio
Il giovane portiere del Volpiano, Thomas, ha riportato la frattura del malleolo e una contusione allo zigomo. Le immagini del ragazzino dolorante a terra hanno fatto il giro dei social, suscitando indignazione e solidarietà.
A prendere la parola è stato anche il capitano della Nazionale italiana, Gigio Donnarumma, che ha voluto mandare un messaggio diretto al 13enne: «Certe cose non devono mai accadere. Thomas, ti aspettiamo a Coverciano per stare insieme. Condanniamo ogni forma di violenza, il calcio deve rimanere un luogo sicuro per crescere».
Un invito che ha il sapore della speranza, in un momento in cui il calcio giovanile rischia di essere travolto da episodi di violenza estranei ai valori dello sport. Il papà di Thomas, Angelo, ha ringraziato Gigio e Buffon. “Abbiamo ricevuto questa bella notizia”.
Cosa resta dopo la rissa di Collegno?
Il caso di Collegno diventa un monito per il mondo del calcio dilettantistico e non solo. La scelta di escludere due squadre da un torneo prestigioso come il SuperOscar segna un precedente importante, ma al tempo stesso impone una riflessione: come garantire che i campi da gioco tornino a essere luoghi di crescita, rispetto e passione?
La risposta, probabilmente, passa non solo dalle sanzioni ma anche dalla formazione: educare adulti e ragazzi a vivere lo sport per quello che è, un gioco.